Best global green brands: la classifica dei 50 marchi più sostenibili

Ford scavalca Toyota e si aggiudica la prima posizione nella classifica dei brand più rispettosi dell’ambiente stilata da Interbrand.

Per i consumatori la sostenibilità ambientale è ormai una caratteristica irrinunciabile. Le aziende pertanto, sia per responsabilità che per semplice interesse, non possono che muoversi in questa direzione. Anche quest’anno è stata pubblicata la Best Global Green Brands, ovvero la classifica delle cinquanta aziende che più si sono contraddistinte nel campo della sostenibilità.

 

La graduatoria, curata da Interbrand e Deloitte, è stata stilata misurando la percezione ambientale da parte di oltre 10mila consumatori su cento marchi provenienti da tutto il mondo e confrontandola con le effettive prestazioni “verdi” delle imprese. I criteri presi in considerazione sono la governance, il coinvolgimento degli stakeholder, le operazioni, la catena di approvvigionamento, il trasporto e la logistica.

 

In vetta si confermano aziende automobilistiche e colossi della tecnologia, nonostante siano proprio questi due dei settori dal più elevato impatto ambientale. Dopo tre anni al vertice Toyota cede il primo posto a Ford. «Ford incarna i valori richiesti oggigiorno ad un’azienda, efficienza, visionarietà, flessibilità e cooperazione – si legge nel rapporto del Best Global Green Brands 2014 – dallo sviluppo del primo veicolo ad energia solare della casa, la C-MAX Solar Energi Concept, alla creazione di una bioplastica in fibra di pomodoro in collaborazione con Heinz, Ford sta dimostrando che un’economia rispettosa dell’ambiente è possibile».

 

La casa automobilistica statunitense vende al momento cinque veicoli elettrici e sta investendo nello sviluppo di auto ad idrogeno, nella ricerca delle celle a combustibile e in materiali sostenibili, come sedili in schiuma a base di soia. Scendendo la classifica, dopo Ford e Toyota, troviamo Honda, Nissan e Panasonic, confermando lo strapotere dei settori dell’automotive e della tecnologia.

 

La maggior parte delle aziende presenti nella lista del 2014 ha un gap positivo tra percezione degli acquirenti ed effettiva sostenibilità. Ci sono però alcune compagnie che mantengono una netta disparità, come McDonald, Coca-Cola, Shell, Microsoft, Disney, Colgate, Kellogg, Ikea, Chevrolet, Pepsi, Starbucks, Heineken, GE, Danone, Apple, Santander e Nike.

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