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Il mondo della finanza ora punta sulla green economy
Il mercato azionario italiano pronto per investire nel green e nelle aziende che operano nel settore dello sviluppo sostenibile. Un giro d’affari pari a 3 miliardi di euro e che impiega circa 7.700 dipendenti.
Grandi potenzialità emergono dal mercato azionario
italiano, che ha sviluppato negli ultimi anni la
possibilità di importanti investimenti nel mondo del green.
È questo quello che emerge dal secondo studio “Green Economy on
capital markets“, condotto dall’Ufficio Studi
Vedogreen su un campione di 113 società green quotate sui
principale listini europei, di cui 13 in Borsa.
Un mercato azionario quindi – sia nazionale che europeo – pronto ad
investire e finanziare le aziende che operano nella green
economy, in particolare nei settori legati alle
energie rinnovabili, al riciclo e allo smaltimento dei rifiuti,
alla mobilità sostenibile e allo sviluppo di soluzioni
tecnologica per le smart cities.
“L’analisi sulla percezione degli investitori condotta da IR Top
(azienda che opera al fianco di società quotate nella
gestione delle relazioni con il mercato azionario) per VedoGreen –
ha spiegato Anna Lambiase, amministratore delegato di
VedoGreen – rileva grandi potenzialità
dell’investimento nel green per il prossimo decennio, guidato
principalmente dall’elevato livello di innovazione che l’industria
verde può offrire”.
Lo studio ha infatti individuato 50 aziende green che esprimono una
potenziale capitalizzazione di mercato di 4,5 miliardi di euro, con
un giro d’affari complessivo pari a circa Euro 3 miliardi e che
impiegano complessivamente circa 7.700 dipendenti.
“La grande componente di innovazione legata alla green economy
è testimoniata dalla significativa crescita del numero di
brevetti depositati a livello europeo, con l’Italia seconda solo
alla Germania”, ha sottolineato Lambiase.
La green economy cresce e matura, attirando l’attenzione dei
mercati finanziari: “La tendenza lascia intravedere l’apertura di
scenari inediti anche per il nostro Paese – ha affermato
Stefano Neri, presidente di TerniEnergia e presidente di
Italleaf, un incubatore di impresa – avvicinando per la
prima volta anche in Italia il management internazionale dei
capitali ai nuovi settori industriali ambientali, particolarmente a
quelli ad alto contenuto tecnologico”.
Si percepisce quindi la volontà e la necessità di un
Osservatorio che sia punto di riferimento tra
l’industria green e il mercato dei capitali e proprio per questo
che VedoGreen, come ha commentato Marco Giorgino,
presidente della società, si propone come
interlocutore favorendo il reperimento di risorse finanziarie per
le società green e l’individuazione delle eccellenze
nazionali.
“La green economy – ha commentato Renato Mannheimer,
Presidente ISPO – è una rivoluzione silenziosa, che
sta producendo un cambiamento culturale in cui
responsabilità e prosperità sono aspetti chiave non
più disgiungibili. Progettare un Osservatorio capace di
monitorare uno tra i più importanti mutamenti sociali ha una
spiccata utilità sociale, perché da un lato ci
riferisce il senso del cambiamento e le sue motivazioni profonde,
dall’altro ci permette di raccogliere preziose indicazioni sulla
direzione da intraprendere”.
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