Le aziende consapevoli dell’importanza della sostenibilità stanno rivedendo le strategie, puntando sulla formazione Esg come pilastro per il futuro. A partire dalle competenze dei dipendenti.
Amsa, al via i tagli. Agli sprechi
Azzerare la plastica, ridurre il trasporto di merci e risparmiare l’acqua. Le buone pratiche iniziano dalla tavola. Ecco come Amsa ha ridotto gli sprechi.
In tempi di tagli quotidiani, anche Amsa,
l’Azienda Milanese per i Servizi Ambientali, ha deciso di tagliare.
Stavolta però si tratta di ridurre i rifiuti e gli sprechi
di risorse, come cibo e acqua, a partire proprio dalle mense
aziendali.
In linea con la direttiva comunitaria in materia di rifiuti che
preme per “ridurre l’uso di risorse e promuovere l’applicazione
pratica della gerarchia dei rifiuti”, l’azienda che gestisce la
raccolta dei rifiuti nella città milanese, ha dato il via ad
una serie di interventi per effettuare acquisti più
sostenibili, ridurre lo spreco alimentare e la quantità di
imballaggi nelle proprie mense.
Perché?
I numeri parlano chiaro, a partire dai 400 kg di
plastica e dai 1.250 pasti distribuiti ogni giorno che
producono 5 tonnellate di rifiuti ogni settimana!
In percentuale la frazione organica gettata è il 40%, mentre
plastica e alluminio sono all’8%.
In un Paese dove, secondo dati CIA (Confederazione Italiana
Agricoltori), “finiscono nel bidone della spazzatura dai 10 ai 20
milioni di tonnellate di cibo all’anno, pari a 37 miliardi di euro,
circa il 3% del Pil”, è evidente che bisogna
intervenire.
“Come azienda riteniamo indispensabile sostenere iniziative utili a
promuovere la cultura della sostenibilità ambientale – ha
dichiarato la Presidente di Amsa Sonia Cantoni – Per questo motivo
abbiamo applicato in primis all’interno della nostra organizzazione
queste buone pratiche che uniscono l’attenzione all’ambiente alla
solidarietà”.
Come?
Dicendo addio alla plastica, almeno per le bevande: è
infatti prevista l’introduzione di distributori di acqua e
bevande alla spina; quest’ultime provenienti dal circuito
Fairtrade, marchio che garantisce che i prodotti siano stati
ottenuti nel rispetto dell’ambiente e acquistati secondo i criteri
del commercio equo e solidale.
Ai dipendenti verrà fornita una borraccia in
alluminio per il consumo di acqua e altre bevande durante
l’orario di lavoro. Verranno utilizzate esclusivamente posate in
acciaio e piatti in ceramica, mentre i bicchieri monouso
disponibili saranno in bioplastica, smaltibili così assieme
ai rifiuti organici.
“Non va dimenticato – sottolinea la Presidente – che i cambiamenti
nelle mense aziendali sono stati pensati anche nell’interesse dei
dipendenti Amsa: ancora più attenzione alla salute, indagini
di customer care per sondare il gradimento del servizio da parte
degli utenti, bevande a consumo libero. Comportarsi in modo
più sostenibile vuol dire anche essere più
responsabili verso gli altri, verso se stessi e verso l’ambiente in
cui viviamo”.
Il traguardo
L’obiettivo è di
azzerare gli imballaggi di plastica in PET,
riducendo del 93% l’impatto ambientale legato al trasporto e di
ridurre del 30% l’uso d’acqua.
Infine le eccedenze alimentari verranno recuperate e ridistribuite
a mense per i meno abbienti e a strutture caritative, grazie
all’adesione al Progetto Siticibo.
È curioso, e perfettamente coerente – a pensarci bene -, che
un’azienda che si occupa di raccolta differenziata, sia la prima a
ridurli in casa propria.
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