Come misureremo le emissioni di metano grazie ad un satellite

Nel 2021 verrà lanciato il satellite Merlin, per studiare formazione e concentrazione delle emissioni di metano, il più potente tra i gas serra. La tecnologia sviluppata dai centri spaziali tedeschi e francesi.

Una nuova tecnologia al laser, sviluppata dal Fraunhofer Institute for Laser Technology, permetterà agli scienziati di comprendere come e dove vengono rilasciate le maggiori emissioni di metano in atmosfera, e capire il ruolo che questo gas ad effetto serra ricopre nel cambiamento climatico.

emissioni di metano
Un renderid del satellite Merlin. Foto via Cnes, Dlr.

Si tratta di una novità assoluta nel campo degli studi climatici, in quanto fino ad oggi i sistemi installati sui satelliti erano in grado di valutare la concentrazione del metano solo in presenza della luce solare. Quindi solo nella porzione di pianeta illuminata dal Sole e priva di nubi. Merlin invece sarà in grado di misurare il metano anche di notte, praticamente 24 ore su 24, cosa impossibile per gli altri sistemi utilizzati fino ad oggi, che avevano bisogno della luce riflessa per effettuare le misurazioni.

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La concentrazione di metano in atmosfera, registrata dalla Nasa. Foto via Nasa

“Il nostro sistema di misurazione con la tecnologia laser non necessita di luce solare, quindi è possibile effettuare le misurazioni in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo”, ha dichiarato il dottor Jens Löhring, co-sviluppare della tecnologia laser presso il Fraunhofer ILT di Aachen, in una nota stampa. “Lo scopo di questa missione è quello di fornire agli scienziati del clima dati accurati sulle distribuzioni globali di metano, che potranno essere utilizzate per migliorare i loro modelli climatici”. E comprendere le dinamiche dei cambiamenti climatici in maniera più accurata.

Il metano (CH4) è un gas 25 volte più potente dell’anidride carbonica nell’aumento dell’effetto serra e la sua concentrazione sta crescendo esponenzialmente negli ultimi anni. Scioglimento del permafrost, allevamenti intensivi e agricoltura sono tra i maggiori responsabili dell’immissione in atmosfera di questo gas.

Ciò che la tecnologia messa a punto dal centro di ricerca tedesco fa, è di poter regolare il laser in modo preciso sulla linea di assorbimento del metano. Questo è possibile perché ogni gas ha una propria linea di assorbimento della luce. Una sorta di impronta digitale del gas. Poter quindi effettuare una ricerca calibrata per un esatta linea di assorbimento permetterebbe di conoscere con altrettanta accuratezza la presenza e la concentrazione di tale gas, senza interferenze da parte di altre molecole.

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