Fairy Oak: intervista a Elisabetta Gnone

Abbiamo intervistato Elisabetta Gnone, la scrittrice della saga fanatasy di Fairy oak e del fumetto W.I.T.C.H.

Elisabetta Gnone, ne “L’Incanto del Buio” le due protagoniste, Pervinca e Vaniglia, dicono spesso che non si può interferire con la natura perché altrimenti la natura stessa si ritorcerebbe contro di loro.

Elisabetta Gnone, parlare di magia è anche un pretesto per parlare del rispetto delle leggi della natura?

Sì. Da un lato c’è il gioco della magia delle fate e delle streghe, con cui i bambini si divertono. Dall’altro c’è la magia della natura. In Fairy Oak,  i poteri dei magici del buio e della luce sono i poteri stessi della natura: è la metafora di una magia possibile, quella dell’equilibrio della natura stessa, che andrebbe conosciuta e rispettata. Rompere l’equilibrio è sbagliato.

Salviamo il mondo salvando il villaggio di Quercia Fatata, dunque?

Salviamo il mondo è una parola grossa. Piuttosto salviamo questa Terra, non per una missione assoluta nella vita, ma perché ci viviamo dentro. Maggiore sarà la nostra cura verso il nostro ambiente, meglio vivremo. È importante preservare l’equilibrio, in tutte le cose.

Nei libri di Fairy Oak non si parla mai di auto o di veicoli a motore. Che rapporto hai con l’ambiente che ti circonda?

Ho un pessimo rapporto con l’ambiente moderno e caotico di oggi. Fairy Oak per me rappresenta il desiderio di evadere dalla città, dal rumore del traffico, dal caos. Fosse per me andrei a vivere in cima a una montagna e non scenderei più!

Anticipazioni sul prossimo libro della saga di Fairy Oak?

Non si può dire! (ride) Non posso rivelarlo! Nel terzo libro tutti i nodi verranno al pettine?

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