Lo strato di ozono sta bene, il buco si sta restringendo

La buona, anzi ottima notizia arriva da un rapporto co-prodotto dalla Organizzazione Meteorologica Mondiale e dal Programma per l’ambiente delle Nazioni Unite: non solo il buco dell’ozono ha smesso di crescere, ma ha iniziato anche un processo di restringimento.   Il Protocollo di Montreal, nato per evitare milioni di casi di cancro alla pelle, sta

La buona, anzi ottima notizia arriva da un rapporto co-prodotto dalla Organizzazione Meteorologica Mondiale e dal Programma per l’ambiente delle Nazioni Unite: non solo il buco dell’ozono ha smesso di crescere, ma ha iniziato anche un processo di restringimento.

 

Il Protocollo di Montreal, nato per evitare milioni di casi di cancro alla pelle, sta insomma producendo i propri effetti quasi tre decadi dopo la sua entrata in vigore. Siglato dalle nazioni del mondo nel 1987, imponeva di mettere al bando i gas che potevano danneggiare lo strato di ozono in atmosfera, in particolare il clorofluorocarburi, o CFC, presenti nella stragrande maggioranza di frigoriferi e condizionatori dell’epoca.

 

L’ozonosfera, ossia lo strato di atmosfera a 25 km da terra che impedisce a parte della radiazione solare di raggiungere la superficie, blocca i raggi ultravioletti UV-A, UV-B e UV-C, responsabili dell’invecchiamento e in diversi casi anche del cancro alla pelle. Per gli esperti, proprio il Protocollo sta impedendo 2 milioni di casi di cancro l’anno.

 

Ecco perché la notizia è tanto importante. Secondo il rapporto, per la prima volta si è registrata una seria inversione di tendenza, anche se per vedere risultati davvero concreti bisognerà aspettare un altro decennio.

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Una immagine computerizzata del buco dell’ozono nel 2010. Foto © Getty Images.

Il momento peggiore fu nel 2006, quando il buco dell’ozono era circa 30 milioni di chilometri quadrati; oggi ne copre circa 20 milioni – una grandezza tale che ci potrebbe passare attraverso la luna – ma in fase di chiusura.

 

Avvertono però gli esperti di non ridurre l’attenzione sul problema: i crescenti livelli di alcuni gas serra nell’atmosfera hanno la potenzialità di minare questi risultati.

 

Una delle sostanze più dannose per l’ozono, che avrebbe dovuto essere gradualmente eliminata, è il tetracloruro di carbonio, un solvente che viene ancora rilasciato in atmosfera suggerendo, secondo il rapporto, che venga prodotto in modo illecito e che sia stato ancora utilizzato abbondantemente negli ultimi dieci anni.

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