La storia del suolo raccontata da Jason Mraz

Il cantautore statunitense ha prestato la propria voce al cortometraggio The soil story, film che evidenzia l’importanza di un suolo sano per un pianeta sano.

Il suolo svolge per noi un lavoro prezioso e indispensabile, oltre a fornirci cibo e medicine, cattura dall’atmosfera grandi quantità di CO2, è infatti il più capiente serbatoio di carbonio terrestre.

Una soluzione ai cambiamenti climatici e all’effetto serra potrebbe dunque essere proprio sotto i nostri piedi, sotto forma di suolo sano. È questa la teoria alla base del cortometraggio The soil story, film narrato dal cantautore statunitense Jason Mraz che sottolinea l’importanza di un suolo sano e curato per contrastare siccità e riscaldamento globale.

Mraz è da tempo un acceso sostenitore dell’agricoltura biologica e della filiera corta, il cantante infatti coltiva in prima persona e in maniera sostenibile verdura e frutta che mangia.

jason mraz e il suolo
“Assumere il controllo del proprio cibo significa avere un grande potere”

Assumere il controllo del proprio cibo significa avere un grande potere – ha affermato Mraz – consente, che lo crediate o no, di risparmiare denaro, energia, risorse e rifiuti”.

Anche se è stato fatto qualche passo in avanti verso la riduzione delle emissioni di carbonio, abbiamo già immesso circa 880 miliardi di tonnellate di anidride carbonica nell’atmosfera, a partire dall’inizio della Rivoluzione industriale.

Attualmente non siamo ancora in grado di assorbire grandi quantità di emissioni inquinanti tramite macchinari, quindi per ridurne la presenza dobbiamo dedicarci alla protezione dello strumento più potente per “catturare” il carbonio che abbiamo, il suolo.

l'importanza del suolo
Il suolo svolge per noi un lavoro prezioso e indispensabile, oltre a fornirci cibo e medicine, cattura dall’atmosfera grandi quantità di CO2

Il problema è che i terreni del pianeta stanno perdendo la loro capacità di recupero e hanno iniziato a rilasciare nell’atmosfera più carbonio di quello che assorbono. La causa di questo fenomeno è l’agricoltura su scala industriale, attraverso l’uso massiccio di pesticidi, erbicidi e fertilizzanti, ha progressivamente impoverito il terreno alterando la sua naturale biologia.

Una soluzione potrebbe essere quella di prendersi cura dei terreni, adottando quella che viene definita agricoltura rigenerativa, tecnica colturale naturale che permette di beneficiare delle proprietà della terra, senza sfruttarla o impoverirla, favorendo così la sua capacità di assorbimento della CO2 e di trattenere e immagazzinare l’acqua.

Affinché questo sistema sia efficace, secondo i sostenitori, dovrebbe essere adottato su larga scala. Lo stato della California si è impegnato ad investire due miliardi di dollari per contrastare i cambiamenti climatici, attraverso il ripristino e la “cura” del suolo californiano.

agricoltura biologica
Bisogna restituire la naturale vitalità al terreno

Il corto The soil story, realizzato dall’associazione Kiss the Ground, è stato prodotto proprio per supportare l’assegnazione di un finanziamento statale di 160 milioni di dollari per restituire la naturale vitalità al terreno.

Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

Articoli correlati
Stop pesticidi, un terzo della frutta e della verdura contiene residui chimici

Nonostante soluzioni alternative e più sostenibili siano da tempo offerte da buone pratiche agronomiche e suggerite da un’evoluzione normativa che fissa tra i propri obiettivi l’uso sostenibile dei pesticidi, l’uso dei prodotti fitosanitari rimane significativo. La frutta è il comparto dove si registrano le percentuali più elevate di multiresiduo, cioè la presenza di più e

a cura di Legambiente