Dopo 7 anni di inchiesta per favoreggiamento di immigrazione clandestina, tutti prosciolti. Il giudice di Trapani ha emesso sentenza di non luogo a procedere.
Milano è candidata a diventare la nuova sede Ema dopo Brexit
La notizia è ufficiale: Milano è candidata a diventare la sede dell’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, che dovrà trasferire i suoi uffici dall’attuale collocazione di Londra in seguito alla Brexit. La candidatura è stata presentata dal premier Gentiloni a Palazzo Pirelli, sede del Consiglio regionale lombardo, alla presenza del sindaco di Milano Giuseppe Sala e del presidente della
La notizia è ufficiale: Milano è candidata a diventare la sede dell’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, che dovrà trasferire i suoi uffici dall’attuale collocazione di Londra in seguito alla Brexit. La candidatura è stata presentata dal premier Gentiloni a Palazzo Pirelli, sede del Consiglio regionale lombardo, alla presenza del sindaco di Milano Giuseppe Sala e del presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni. Proprio la sede di quest’ultima, il Pirellone, dovrebbe ospitare fisicamente l’Ema se la scelta dell’Unione europea, prevista per novembre a scrutinio segreto, dovesse ricadere su Milano.
Nuova sede Ema, la scelta a novembre
Il capoluogo lombardo dovrà vedersela con altre 22 candidate, incluse metropoli del calibro di Parigi, Copenaghen, Monaco, Stoccolma, Berlino e Amsterdam. Tutte in lizza per accogliere gli uffici e il personale dell’agenzia che si occupa di valutazione e controllo dei medicinali per uso umano e veterinario. “È una grande opportunità – ha commentato Gentiloni a margine della conferenza stampa di presentazione della candidatura –. Non saremo decoubertiniani in questa partita: non giochiamo per partecipare, ce la giochiamo per vincere e abbiamo le condizioni per farlo. Vogliamo fortissimamente l’Ema in questo magnifico edificio”.
Milano candidata, una partita difficile
La partita, in effetti, non sarà semplice: a settembre l’Ue individuerà una specie di prima graduatoria delle città che rispondono maggiormente ai requisiti richiesti per ospitare la sede dell’Ema che includono, tra le altre cose, collegamenti efficienti e opportunità per i familiari dei dipendenti dell’agenzia (possibilità di lavoro e disponibilità di scuole internazionali).
A supporto della propria candidatura Milano presenterà presto un dossier con tutte le informazioni che dovrebbero servire a convincere l’Europa, e sul sito del Comune sono già disponibili un video e una pubblicazione scaricabile in lingua inglese che sottolineano la qualità delle infrastrutture e delle connessioni ferroviarie e aeree che il personale Ema avrebbe a disposizione qualora dovesse trasferirsi da Londra a Milano.
Il capoluogo lombardo gioca le sue carte
In realtà sulla scelta finale incideranno anche questioni di carattere meramente geopolitico: l’Europa, infatti, terrà conto anche della distribuzione geografica delle istituzioni europee. L’Italia al momento ospita solo due agenzie, meno di altri paesi concorrenti (la Spagna, per esempio, ne ha sei), ma i paesi dell’Est ne hanno ancora meno e questo potrebbe avvantaggiarli nella corsa a subentrare a Londra. “L’area di Milano è la più qualificata regione scientifica italiana, nella quale ha luogo circa un quarto delle ricerche e tecnologie del paese – ha dichiarato all’agenzia Adnkronos Diana Bracco, che rappresenta le imprese all’interno del coordinamento nato proprio per portare l’Agenzia europea del farmaco nel capoluogo lombardo –. La Lombardia, inoltre, è la prima regione di concentrazione dei centri di ricerca in Italia del biotech. Non mi sembra che Bratislava, Barcellona o Copenhagen possano vantare primati di questo genere”. I prossimi mesi daranno già le prime risposte.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’Italia, al momento, non è un Paese per attivisti. Quando si contesta lo status quo si rischia la punizione penale, civile, sociale, e a volte anche quella fisica.
Il Mase chiede 221 integrazioni ai proponenti del ponte sullo stretto. Per le associazioni ciò dimostra che il progetto “non sta in piedi”.
Il decreto Pnrr alla Camera, apre le porte ad associazioni “a sostegno della maternità”: sit-in a Montecitorio a sostegno della legge 194 sull’aborto.
Aumentano le critiche al ponte sullo stretto. Dopo i partiti di opposizione, due nuovi esposti arrivano alle procure di Messina e Reggio Calabria.
La legge 185/90 è a rischio: forse non avremo più un quadro chiaro sull’export di armi italiane proprio mentre il settore è sempre più florido.
Ilaria Salis resta in carcere a Budapest: respinta la richiesta di domiciliari dopo 13 mesi di reclusione. L’italiana condotta di nuovo in aula in catene.
Centomila persone alla manifestazione di Libera! per le vittime della mafia. L’abbraccio tra don Ciotti e Antonio Decaro: “È la tua vita che parla”.
Dal 18 marzo al 31 maggio 2024 si può fare richiesta per il bonus psicologo relativo all’anno 2023: arriva a un massimo di 1.500 euro, a seconda dell’Isee.