Cooperazione internazionale

Calais, il Regno Unito costruirà in Francia un muro contro i migranti

Il Regno Unito vuole erigere un muro a Calais: una presunta soluzione alla crisi umanitaria che vede ogni giorno migliaia di rifugiati del campo profughi “The Jungle” cercare di entrare nel paese.

Il Regno Unito costruirà in Francia, a Calais, un muro lungo un chilometro e alto 4 metri per bloccare i richiedenti asilo fuori dal paese. Il muro avrà lo scopo di impedire alle persone che vivono nel campo profughi soprannominato la Giungla di salire sui camion diretti in Inghilterra e che passano per il porto di Calais e per il tunnel della Manica.

muro calais
Migranti superano le barriere di sicurezza del campo profughi di Calais © Christopher Furlong/Getty Images

Solo nel mese di giugno i rifugiati hanno sfondato la difesa della strada portuale 22mila volte, secondo quanto riportato dal capo della polizia francese Patrick Visser-Bourdon. Il Regno Unito ha quindi acconsentito a pagare per la costruzione del muro, per un costo stimato di 2,4 milioni di sterline (circa 2,25 milioni di euro). La cifra sarà ricavata da un fondo di 17 milioni di sterline (più di 20 milioni di euro) dato dal governo britannico alle autorità francesi a marzo 2016, con l’obiettivo di finanziare il potenziamento dei controlli al confine. L’accordo e la costruzione del muro sono stati giustificati con l’intento di ridurre i danni al porto causati dai rifugiati che cercano di salire sui camion e di mantenere i rifugiati fuori dal Regno Unito.

chiesa calais
Una chiesa del campo profughi the Jungle di Calais © Antonio Masiello/NurPhoto via Getty Images

Cos’è la Giungla

Il campo profughi ospita dalle 5mila alle 10mila persone – di cui oltre 600 sono bambini soli – che provengono per lo più da paesi devastati dalla guerra come Somalia, Sudan, Iraq, Eritrea, Siria e Afghanistan. Molti di loro rischiano la vita ogni giorno per entrare nel Regno Unito.

Questa situazione ha generato tensioni tra gli abitanti di Calais che hanno chiesto la chiusura del campo, lamentandosi del fatto che i rifugiati fossero ricorsi a minacce nei confronti dei camionisti. Secondo l’organizzazione Calais migrant solidarity, che ha affermato che nei negozi, nei bar, nei supermercati e negli ospedali non sono ammessi gli immigrati, gli attriti tra la gente del posto e i rifugiati hanno portato alla segregazione razziale. I volontari che lavorano nel campo hanno detto che stanno per “finire le tende, il cibo e lo spazio perché ogni giorno arrivano tantissime persone”.

Sono molte le ragioni per cui i rifugiati sono diretti nel Regno Unito anche se hanno già raggiunto l’Europa. Innanzitutto l’Inghilterra è una meta più ambita di altre per quelli di loro che parlano già inglese. Inoltre alcuni rifugiati hanno familiari nel Regno Unito, dove  ci sono grandi comunità di eritrei, afgani e pakistani.

recinzioni calais
I camion passano per una barriera di sicurezza che gli impedisce l’accesso a una strada diretta al porto di Calais che si trova vicino al campo profughi © Philippe Huguen/AFP/Getty Images

Dove verrà realizzato il muro 

Il muro, che sarà posizionato lungo la strada principale che conduce al porto di Calais, si andrà ad aggiungere ad altre misure di sicurezza già presenti sul posto, come il filo spinato e le recinzioni. Molti, inclusi gli stessi camionisti, hanno sostenuto che il muro non è una soluzione. “La decisione di costruire un muro a Calais è l’ultima mossa sbagliata nella gestione del problema dei rifugiati nel nord della Francia,” ha dichiarato Jean Lambert, membro del Parlamento europeo e portavoce del Partito dei verdi britannico.

Questa misura fa parte di un processo più ampio, comune a molti paesi europei, di costruzione di barriere fisiche che impediscano ai rifugiati di accedere ad alcune parti del continente. Un esempio sono i muri eretti lungo i confini ungherese e austriaco. Finché i rifugiati continueranno a fuggire da zone di conflitto come Siria e Afghanistan, la soluzione alla profonda crisi umanitaria in corso non saranno dei muri.

Tradotto da

Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

Articoli correlati