Torna il 19 e 20 aprile lo sciopero globale per il clima, che in Italia vede coinvolte 25 città. Giovani in piazza anche per Gaza.
Obama vieta le trivellazioni petrolifere nell’Atlantico
Il presidente degli Stati Uniti ha deciso di non approvare le concessioni per trivellare lungo la costa dell’Oceano Atlantico.
La costa sudorientale dell’oceano Atlantico è al sicuro, almeno fino al 2022, i cittadini e la fauna che popolano questo tratto di costa possono tirare un sospiro di sollievo. Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha infatti deciso di fare un passo indietro e di bloccare il piano per le trivellazioni di gas e petrolio nell’Atlantico approvato lo scorso anno.
Con questo provvedimento il presidente uscente ha salvato circa 800mila chilometri quadrati di oceano, destinati ai sondaggi sismici e alle trivelle in Virginia, North Carolina, South Carolina e Georgia. “Il provvedimento protegge l’Atlantico per le generazioni future – ha dichiarato il segretario degli Interni statunitense, Sally Jewell, nel corso di una conferenza stampa svoltasi il 15 marzo. – Le trivellazioni avrebbero potuto compromettere la sicurezza nazionale e danneggiare importanti attività economiche come la pesca e il turismo”.
Proprio la forte opposizione delle comunità locali, dai cittadini alla classe politica, è stata determinante per scacciare le trivelle, in nome del rispetto dei residenti, delle attività commerciali e della biodiversità marina. Anche il Pentagono si è dichiarato contrario alle trivellazioni, preoccupato per possibili interferenze delle attività estrattive con le esercitazioni navali della marina americana.
La decisione di vietare l’estrazione di idrocarburi offshore fino al 2022 non è stata invece gradita dai governatori di Virginia, North Carolina e South Carolina che erano favorevoli alle trivellazioni. Neanche i petrolieri hanno preso bene la notizia, Jack Gerard, presidente dell’American Petroleum Institute, ha definito il provvedimento “una decisione da estremisti”.
Entusiasta è invece Michael Brune, direttore esecutivo di Sierra Club, la più antica e grande organizzazione ambientale degli Stati Uniti. “Applaudiamo l’amministrazione Obama per aver ascoltato le decine di migliaia di cittadini che chiedevano di proteggere l’Oceano Atlantico, salvaguardando le sue spiagge e le economie costiere. Dopo aver guidato il mondo verso lo storico accordo sul clima di Parigi e il patto con il Canada per proteggere l’Artico proprio la settimana scorsa, ci auguriamo che l’amministrazione proseguirà i suoi sforzi e tolga anche l’Oceano Artico e blocchi le nuove trivellazioni nel Golfo del Messico”.
L’Artico e il Golfo del Messico, non sono però completamente al sicuro, Sally Jewell ha dichiarato che il nuovo piano quinquennale prevede la valutazione di tredici potenziali siti, di cui dieci nel Golfo del Messico e tre al largo delle coste dell’Alaska. La decisione di Obama rappresenta comunque un successo e testimonia la volontà del presidente americano di dare seguito ai propositi di abbandonare gradualmente i combustibili fossili in favore delle energie rinnovabili.
Mentre gli Stati Uniti prendono questa decisone in Italia si avvicina il referendum del 17 aprile sulle attività di ricerca ed estrazione di idrocarburi in mare entro le dodici miglia dalla costa. Un’occasione importante e da non mancare per avviare la transizione verso un futuro più sostenibile e senza petrolio.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
I lavori del ponte sullo stretto di Messina dovrebbero iniziare a dicembre 2024 e concludersi nel 2032. Ma i cittadini si ribellano.
L’Agenzia per la protezione dell’ambiente ha imposto di rimuovere quasi del tutto alcuni Pfas dall’acqua potabile negli Stati Uniti.
La Corte europea per i diritti dell’uomo dà ragione alle Anziane per il clima: l’inazione climatica della Svizzera viola i loro diritti umani.
Dopo i rilievi nell’acqua potabile del Veneto e della Lombardia, sono state trovate tracce di Pfas nei delfini, tartarughe e squali spiaggiati sulle coste della Toscana.
Un nuovo rapporto di Wri e università del Maryland fa il punto sulla deforestazione. Miglioramenti in Brasile e Colombia, ma passi indietro altrove.
Sabato 6 aprile, il settimanale porta in edicola e online le tematiche del “vivere verde”. Con un’intervista a Simona Roveda.
A distanza di un mese dall’annuncio dello Zambia, anche il Malawi ha dichiarato lo stato di calamità a causa della siccità prolungata da El Niño.
La legge europea sul ripristino della natura, la Nature restoration law, è in stallo. Prima del voto finale del Consiglio, alcuni paesi hanno ritirato il loro appoggio.