Milanesi fermi in coda 52 ore all’anno. Nel mondo 1 su 4 muore per inquinamento

Record di Milano per strade trafficate e numero di ore passate in coda: 52. I paesi asiatici quelli messi peggio per smog e altri inquinanti. Nelle conseguenze di un ambiente poco curato anche incidenti stradali e suicidi.

Il dato è così clamoroso che si fa fatica a crederci. Secondo il rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) una persona su quattro al mondo muore a causa dell’inquinamento ambientale, 12,6 milioni di decessi all’anno. Le zone peggiori sono il Sudest asiatico e le regioni del Pacifico occidentale.

 

rifuti su spiaggia
Rifiuti provocati dall’incagliamento della portacontainer MSC Napoli (battente bandiera britannica) nel canale della Manica, gennaio 2007 (Photo by Peter Macdiarmid/Getty Images)

Inquinamento in senso ampio

L’Oms somma tutto: l’inquinamento di aria, acqua e suolo, le esposizioni chimiche, le morti causate dai cambiamenti climatici e dalle radiazioni ultraviolette. Tutto questo contribuisce all’insorgenza di più di cento malattie, tra cui ictus, cardiopatie ischemiche, tumori, malattie respiratorie croniche, malattie diarroiche, infezioni alle vie respiratori e malaria.

 

Ma non solo, nel novero delle conseguenze dell’inquinamento in senso lato, inteso come poca cura dell’ambiente in cui viviamo, l’Oms inserisce anche incidenti stradali e suicidi. Ecco spiegato, almeno in parte, come si arrivi al dato del 25 per cento delle cause dei decessi.

 

Bambini e anziani sono i più a rischio: ogni anno 1,7 milioni di bimbi sotto i cinque anni e 4,9 milioni di ultracinquantenni perdono la vita per cause che potrebbero essere evitate grazie ad una migliore gestione dell’ambiente.

 

acciaieria sulla spiaggia
Acciaieria Corus Steelworks, Teeside, Middlesborough, Inghilterra. (Christopher Furlong/Getty Images)

In Italia la più alta mortalità d’Europa

Riguardo allo specifico inquinamento dell’aria in Italia, a novembre il nostro paese era risultato quello con più morti prematuri nell’Unione europea, secondo il rapporto dell’agenzia per l’ambiente europea. 59.500 decessi erano attribuibili al particolato fine (PM 2.5), 3.300 all’ozono (O3), 21.600 al biossido di azoto (NO2). Quest’ultimo dovuto agli scarichi delle auto, in particolare ai veicoli diesel.

 

operaie con maschera antismog a Londra, 1953
Operaie dlla City con maschere contro lo smog. Londra, 17 Novembre 1953. (Photo by Terry Fincher/Keystone/Hulton Archive/Getty Images)

Milanesi fermi in coda 52 ore all’anno

A questo proposito è notizia di questi giorni che la città con più traffico in Italia è Milano, con una media di 52 ore perse all’anno in coda e con 12 delle 20 strade più congestionate della penisola. Lo dicono i dati del rapporto Traffic Scorecard 2015, che analizza i livelli di congestione in 96 città europee nel corso del 2015. La media, a livello nazionale, è di 19 ore all’anno fermi in coda, un’ora in meno rispetto al 2014.

 

Tratto urbano dell’A4: il peggiore

Il rapporto ha anche identificato le peggiori strade per livelli di traffico in Italia, oltre agli orari più sconsigliati per percorrerle. Nella top 20 delle strade più trafficate in Italia, 12 si trovano nell’area di Milano: il peggiore è il tratto urbano dell’A4, 17,24 km che fanno perdere nel traffico una media di 38 ore all’anno. Orario peggiore: le 17 del venerdì.

traffico, coda
Conseguenze dello sciopero di trasporti pubblici a Berlino, 2008. (Photo by Sean Gallup/Getty Images)

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