L’uso dei sottoprodotti dell’agricoltura nei mangimi animali può permettere un risparmio ecologico e una via diversa per l’ecosostenibilità ambientale.
Specie animali invasive, le nuove regole dell’Unione europea
L’Ue ha approvato una nuova serie di provvedimenti per contrastare le specie alloctone e tutelare la biodiversità locale.
Sono definite “specie aliene”, ma sarebbe più giusto parlare di specie alloctone. Si intendono quelle specie animali, ma anche vegetali, non originarie di un determinato ecosistema ma che sono state introdotte, più o meno volontariamente dall’uomo. L’introduzione di un essere vivente alloctono, insieme alla scomparsa degli habitat, al cambiamento climatico, all’eccessivo sfruttamento delle risorse e all’inquinamento, rappresenta una delle maggiori minacce alla biodiversità autoctona.
Alcune specie inserite in un nuovo ambiente non riescono a sopravvivere mentre altre si adattano perfettamente ed entrano in competizione con le specie locali. Oltre ad impoverire la biodiversità europea le specie invasive possono avere pesanti ripercussioni anche sul piano economico. Tra le specie più dannose dal punto di vista economico si segnalano la cozza zebrata (Dreissena polymorpha), il gambero rosso della Lousiana (Procambarus clarkii), il visone americano (Mustela vison) e il giacinto d’acqua (Eichornia crassipes). Per contrastare questo fenomeno l’Unione europea ha dato il via libera alle nuove regole, con entrata in vigore prevista il primo gennaio 2015.
«Questa norma rappresenta una tappa importante nell’affermare il valore della biodiversità in Europa – ha dichiarato il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti – che costituisce un fattore chiave per lo sviluppo della nostra economia». L’Ue ha stilato una lista delle specie più dannose, tra queste c’è lo scoiattolo grigio americano (Sciurus carolinensis), ormai diffuso in diverse regioni d’Italia e che sta soppiantando lo scoiattolo rosso europeo (Sciurus vulgaris). «In base alle nuove regole l’Italia si dovrà impegnare a eradicare le colonie e rendere più forte il divieto di commercio e possesso, già introdotto con decreto» spiega Piero Genovesi dell’Ispra.
Tra gli altri animali che potrebbero entrare nella “lista nera” ci sono un’altra specie di scoiattolo, lo scoiattolo variabile (Callosciurus finlaysonii), proveniente dalla Thailandia, e la nutria (Myocastor coypus), accusata di indebolire gli argini dei fiumi e di mettere a rischio la sopravvivenza di piante e uccelli di fiume. L’Ue ha quindi deciso di eliminare gli “invasori”, si tratta di una scelta inevitabile se si vuole preservare la diversità biologica dell’Europa. È però giusto ricordare che le specie alloctone sono totalmente incolpevoli, sono giunte nel Vecchio continente contro la loro volontà ed è l’uomo che le ha introdotte, per motivi economici, venatori e alimentari, dando origine al problema.
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