Terremoto, scossa registrata in Umbria di magnitudo 3,9

Una scossa di terremoto di magnitudo 3,9 è stata avvertita nella mattinata del 9 febbraio tra Spoleto e Terni. Evacuate le scuole.

Le scuole di ogni ordine e grado di Spoleto, in provincia di Perugia, e Terni sono state evacuate questa mattina, dopo la scossa di terremoto di magnitudo 3,9 delle ore 9:58 che ha avuto come epicentro l’Umbria, secondo quanto riportato dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). Stessa cosa si è verificata anche a Ferentillo, piccolo centro della Valnerina ternana dove la scossa, di breve durata, è stata avvertita in modo intenso.

L’epicentro del terremoto in Umbria del 9 febbraio come mostrato dal sito dell’Ingv

L’ipocentro, secondo quanto riportato da Edoardo Ferrara su 3Bmeteo.com, è stato identificato a 8,8 chilometri di profondità e per fortuna “non si segnalano particolari danni a cose o persone, se non quello un forte nervosismo in una zona tanto martoriata dalle scosse negli ultimi 5 mesi”. Diversamente dalle scosse di gennaio questo terremoto sembra “appartenere a tutt’altra struttura di faglie, molto più occidentale” visto che la distanza è di almeno 70 chilometri tra questo epicentro e l’epicentro delle forti scosse di gennaio”.

La foto in evidenza, d’archivio, del 31 ottobre 2016, è stata scattata a Perugia presidiata dai vigili del fuoco © Giuseppe Bellini/Getty Images

Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

Articoli correlati
Energie rinnovabili. Cosa sono, il potenziale globale, gli impianti migliori

Le enormi riserve di combustibili naturali formatisi nel corso dell’evoluzione del nostro pianeta, sedimentate nelle profondità della crosta terrestre e lì conservate per milioni di anni, le stiamo bruciando tutte in un secolo. Petrolio, carbone e gas metano coprono oggi l’80% del fabbisogno energetico mondiale; un altro 6% circa è coperto da materiale fissile (essenzialmente