La medicina palliativa si prende cura dei pazienti che non possono più guarire. Deve essere rapida, efficace, in grado di migliorare la qualità di vita delle persone. L’Hospice Cascina Brandezzata di Milano la pratica con un approccio integrato tra medicina accademica e complementare.
Rita Viscovo e la medicina estetica naturale
È questo il significato di medicina estetica naturale: si può parlare anche di bellezza olistica?
Non sono solo gli occhi e lo sguardo a darci uno spaccato di
quanto nascondiamo dentro…
Di questo ed altro abbiamo parlato con Rita
Viscovo, professionista della medicina estetica
naturale.
È questo il significato di medicina estetica
naturale: si può parlare anche di bellezza
olistica?
È l’equilibrio, il toccarsi di due
punti, la bellezza che vive attraverso le nostre emozioni, e quella
che s’esprime all’esterno, fisicamente. Accettando e affrontando i
problemi che possono emergere.
Tra questi problemi ce ne sono di prettamente femminili
(la cellulite, per esempio), altri eminentemente maschili (la
tricologia). La medicina estetica naturale affronta entrambi questi
lati?
Non fa distinzione tra maschile e femminile. Certo, a seconda del
tema che rende disagevole l’accettazione del sé, si lavora
con varie metodiche.
Nelle visite con lei il paziente si racconta.
L’approccio è sempre quello della medicina olistica,
dunque?
È sempre stato così, per me. Ero
in ospedale, in dermatologia, come medico frequentatore. Ho deciso
di non guardare mai il paziente come “una patologia”, “una
malattia”… la problematica cutanea non è solo una
cosa da allontanare, deve essere trasformata, passando anche
dall’accettazione. Diventa un cammino, una crescita. Io dico sempre
che dove c’è l’accettazione, poi può esserci
trasformazione.
Un esempio pratico. La cellulite non si combatte solo
con la meditazione. Una paziente si presenta con questo problema,
avvertito come disagio. Come lo si affronta?
Bisogna
ripetersi “Io sono donna e quindi sono maggiormente soggetta a
questo disturbo” che peraltro è parte di una risposta
ormonale. Non si può prescindere dal fatto di essere
“donna”. Poi, si può cominciare a eseguire trattamenti nel
rispetto della persona, con prodotti naturali adeguati – e
l’omeopatia è molto adatta perché sceglie sempre il
rimedio corretto – e cosmetici (venduti a volte in modo smodato)
scelti invece inquadrando il tipo di problematica che si ha.
Nella medicina estetica naturale, e nella pratica, vi
sono due aspetti potentemente innovativi. Quali?
Primo,
il mio approccio è di accettazione, di cambiamento in
relazione al punto di partenza. Oggi l’estetica è vissuta
come fuga, come stravolgimento: il mio approccio è il
riequilibrio. Una delle ultime pazienti che ho visitato mi ha
chiesto “mi raccomando, dottoressa, non mi cambi. Io ho questa
ruga, voglio renderla accettabile, soft, meno profonda, ma voglio
che rimanga questo segno della mia vita, ma meno marcato: vuol dire
che sono matura, ma che non sono brutta”.
E il secondo lato inedito?
Un lato
personale. Eseguo consulti gratuiti. Perché permettono sia a
me che alla paziente di poterci confrontare in totale
serenità e tranquillità, poter sviscerare tutte le
domande possibili e fare una valutazione obiettiva che non deve
portare obbligatoriamente a determinati trattamenti. Questo rientra
nel discorso della consapevolezza.
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