Il 90% degli italiani si sente “costretto” a usare l’auto a causa del trasporto pubblico poco efficiente e di una cattiva pianificazione urbanistica.
A Bolzano bus e auto fanno il pieno con l’idrogeno
È ufficialmente operativa la prima stazione di rifornimento per auto ad idrogeno d’Italia. Autobus e veicoli faranno qui il pieno di carburante pulito.
Dal tubo di scappamento solo vapore acqueo. Sembrava un progetto destinato a finire in qualche cassetto. Invece a Bolzano, in prossimità dell’uscita dalla A22, è operativa la prima stazione di rifornimento di idrogeno verde.
Sì perché, a scanso di sterili polemiche sulla produzione del carburante, qui l’idrogeno viene prodotto direttamente in loco attraverso il processo di elettrolisi utilizzando solo energia proveniente da fonti rinnovabili, come il fotovoltaico e l’idroelettrico. Il piazzale della stazione di rifornimento è in grado di rifornire centinaia di veicoli e circa una ventina di bus. Un progetto ampio che prevede entro i prossimi anni di creare una rete di rifornimento in tutta Europa. Ad oggi sono già disponibili 5 autobus targati Daimler, mentre arriveranno entro l’estate le prime Hyundai a celle a combustibile destinati a privati.
Le 5 sorelle scommettono sull’H2. Sono Toyota, Hyundai, Daimler e BMW le big dell’automotive che hanno aderito al progetto HyFive. Si tratta di un progetto milionario (38 milioni di euro), cofinanziato dall’Unione, che prevede di rendere accessibile e sostenibile l’idrogeno come carburante alternativo. Sono stati avviati numerosi progetti per la creazione di una vera e propria rete di rifornimento. Da Londra a Copenaghen, passando da Stoccarda fino a Monaco. Scendendo verso Innsbruck e arrivando fino a noi, a Bolzano, dove l’Istituto per l’Innovazione Tecnologica e Autostrada del Brennero A22, hanno scommesso per primi sulla diffusione dell’idrogeno come carburante di domani.
Sia chiaro, si tratta ancora di un test, ma l’intento dichiarato, visti anche gli investimenti economici, è quello di rendere la mobilità ad acqua disponibile a tutti, nel giro di qualche decennio.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Con il debutto della suv iX2 procede la transizione del gruppo Bmw. In crescita il mercato delle elettriche col “15% delle vendite totali”. Annunciati 15 nuovi modelli a “zero” emissioni nel 2024.
Pratiche, spaziose, quasi mai belle: dopo i successi degli anni ’90 le monovolume sono al tramonto, rimpiazzate da suv e crossover. Meglio se elettrici, come la nuova Renault Scenic.
Dopo l’annuncio il dicembre scorso, l’elettrica E-3008 adesso è disponibile nelle concessionarie; dall’accesso agli incentivi all’autonomia reale, fino alla forte attenzione al comfort, vi raccontiamo tutto nella nostra prova.
La Lombardia prima regione per colonnine, la Campania registra il maggiore incremento. Il nostro paese non sfigura nel confronto con le nazioni europee.
Aumenta la vendita di auto elettriche ma siamo ancora lontani dalla media europea. Crescono le colonnine di ricarica e si arresta l’ascesa delle e-bike.
Icona pop degli anni Settanta, oggi debutta ufficialmente l’elettrica Renault 5 E-Tech. Ripercorriamo con le immagini la storia della city car francese, nuovo simbolo della transizione elettrica del marchio.
La grande sfida dell’auto elettrica è quella dell’accessibilità, giocata sui valori della leggerezza e dell’efficienza; fra gli esempi virtuosi più recenti, la nuova Dacia Spring electric.
Le auto elettriche in Italia sono troppo grandi e costose. Dalla primavera sono attesi però modelli più compatti e accessibili, come la Citroën e-C3.