L’Unesco ha dichiarato la scena techno di Berlino patrimonio culturale, riconoscendo il ruolo di musica, club e rave nei processi di trasformazione sociale.
A Denton in Texas, fra fracking e musica, ha vinto la musica
Denton è la prima città texana ad aver deciso, tramite referendum, di vietare la tecnica del fracking (o fratturazione idraulica) all’interno della città, investendo invece sulla cultura.
Denton è una cittadina di non più di 110.000 abitanti a ottanta chilometri da Dallas, nelle praterie del Texas. Da un lato ha mantenuto il fascino delle vecchie città dell’ovest, con i suoi minimall di indumenti e oggetti di seconda mano, i negozi di vinile, i banchi dei pegni polverosi dove trovare selle per cavalli, utensili da lavoro e armi da fuoco e un municipio che si affaccia su una piazza centrale, degno di “Ritorno al futuro” (come l’ha definito il New York Times). Dall’altro lato, la città è diventata negli anni vivaio culturale e fulcro di una scena che è più volte stata descritta dalle maggiori riviste musicali americane e che le ha fatto guadagnare le definizioni di “nuova Austin” o “nuova Portland”.
Denton è diventata crocevia di così tanti musicisti grazie al contributo dell’università, che le ha sempre fornito nuovi stimoli: l’University of North Texas di Denton è, infatti, una delle università più prestigiose del Paese e qui si sono laureati artisti del calibro di Roy Orbison, Pat Boone, Don Henley, mente degli Eagles e, più di recente, Norah Jones. Ma non è stato solo grazie all’università. Circa vent’anni fa, infatti, l’amministrazione comunale di Denton ha scelto di valorizzare la cultura, le arti e la musica creando nella downtown un vero e proprio centro nevralgico della musica dal vivo. Ora sono circa venticinque i locali dove ascoltare musica nel centro cittadino e più di duecento sono quelli sparsi per la città.
Ogni sera musicisti di tutte le età e dediti a qualsiasi genere propongono il loro repertorio: la particolarità della scena musicale di Denton è, infatti, la sua varietà, tanto che Kim Philips – vice presidente dell’Ufficio Informazioni Turistiche – ha affermato: “La musica per cui siamo più conosciuti è quella indipendente, ma non è un genere: è un’attitudine e comprende il folk, il cantautorato, l’R&B, il rap, il country, il pop”.
Ultimamente la scena di Denton è stata portata all’attenzione internazionale grazie a gruppi come Midlake e Neon Indian, ma sono più di cento le band attive, tanto che il negozio di dischi della città ha aperto una sezione dedicata agli artisti locali: Lift to Experience di Josh T. Pearson, Centro-matic, Jetscreamer, Vortexas, Robert Gomez, Mandarin, Matthew and the Arrogant Sea…
Ogni anno, poi, la città ospita dai 17 ai 20 grandi festival e oltre 100 eventi musicali più piccoli. Tra i più grandi ci sono il 35 Denton Festival – la quattro giorni che si svolge ogni anno ai primi di marzo e che ha ospitato anche The Flaming Lips , The Jesus and Mary Chain e Local Natives oltre alla locale Brave Combo, band di polka vincitrice di due Grammy Awards – e il Denton Arts & Jazz Festival, evento gratuito che si tiene a fine aprile.
“Il cuore di Denton è la musica (…) Più di 200.000 persone arrivano ogni anno per festival come il Denton Arts & Jazz Festival” ha affermato l’ex sindaco, Mark Burroughs. Ed è anche per questo motivo che nel referendum del 4 novembre scorso la cittadinanza di Denton ha fermamente deciso (il 59% contro il 41% dei voti) di vietare la pratica all’interno della città della tecnica della frattura idraulica per l’estrazione di gas naturale e petrolio (o fracking). “Chi vorrebbe vivere o venire in una città che permette il fracking a 200 metri dalle case?” si chiedeva sulle pagine del The Guardian poco tempo fa Adam Briggle, professore universitario di filosofia leader della campagna antifracking di Denton, “Le persone potrebbero dire, ‘Sì, potrei andare a Denton, ma c’è tutta questa faccenda del fracking…”.
Il divieto di fracking qui è un evento particolarmente significativo in quanto Denton si trova sul Barnett Shale, il terzo giacimento statunitense per capacità estrattiva di gas da scisti (shale gas), dopo Marcellus Formation e Haynesville Shale, ed è proprio qui che la discussa tecnica ha preso il via.
La vicenda, comunque, non si chiuderà di certo qui: probabilmente l’industria petrolifera e del gas si opporrà per vie legali all’esito del referendum. Ma l’attuale sindaco Chris Watts ha già fatto sapere: “Come ho già detto più volte, il processo democratico è vivo e vegeto a Denton. La fratturazione idraulica, come determinato dai nostri cittadini, sarà vietata nella città di Denton. Il Comune si impegna a difendere l’ordinanza ed eserciterà i mezzi legali a disposizione se questa dovesse essere messa in discussione”.
Forse il fracking avrebbe potuto portare denaro e nuovi posti di lavoro in una città come Denton, ma i suoi cittadini hanno scelto di puntare sul turismo ed investire in un altro tipo di ricchezza: la cultura.
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