Digiuno… una terapia

Col digiuno il corpo utilizza per le necessità metaboliche le sue riserve e i suoi stessi tessuti:

Col digiuno il corpo utilizza per le necessità metaboliche
le sue riserve e i suoi stessi tessuti: non si assumono alimenti e
l’organismo diventa completamente autofago, si nutre cioè di
se stesso.

Questa condizione la troviamo in natura in varie circostanze:
durante lo sviluppo dell’uovo, durante il letargo e il sonno.
Quest’ultimo è caratterizzato dall’arresto delle
attività di relazione, da un cambiamento dello stato di
coscienza ma anche da un lungo intervallo tra cena e colazione: un
ciclico naturale digiuno che si associa a indispensabili processi
di recupero, sia fisici che psichici.

Lo stesso letargo è qualcosa di più di un adattamento
ad una stagione inclemente: può essere visto come un lungo
sonno rigeneratore.

Sono numerose e varie le circostanze durante le quali gli esseri
viventi si trovano in condizione di completa autofagia: da una
parte periodo embrionale, letargo, sonno, ferite, malattie:
condizioni che si associano sempre all’inattività o alla
scarsa attività muscolare, al riposo, e comportano intensi
processi costruttivi, di rimaneggiamento, oppure riparo dei danni
organici e recupero psicofisico.

La condizione di autofagia potenzia la capacità del corpo di
ridistribuire e polarizzare l’energia, aumentando le funzioni di :
riproduzione, intensa attività muscolare oppure
trasformazione, rigenerazione, riparazione organica associate ad
inattività.

Digiuno e riposo appaiono naturalmente connessi ai profondi
rimaneggiamenti organici della guarigione e della rigenerazione,
anche nella sfera mentale e spirituale: a riprova va ricordato come
il digiuno sia un aspetto integrante di numerose pratiche
ascetiche, di purificazione, di evoluzione e di ricerca del
divino.

Gli effetti mentali del digiuno si manifestano sia nella sfera
puramente razionale che in quella emotiva ed istintuale. La
sensibilità e l’emotività si affinano, l’attenzione,
la concentrazione e la memoria possono migliorare notevolmente,
così le capacità logiche e soprattutto quelle
intuitive. Idee nuove affiorano, si intuisce il significato di
vicende rimaste oscure, si progetta il futuro.

L’Io allenta le forzature, diventa più disponibile a farsi
permeare dalle istanze intime e l’individuo potrà
così più liberamente ripiegarsi a cogliere le
esigenze profonde e le direttive del Sé, nucleo centrale e
vivificatore della psiche, iniziando una trasformazione evolutiva
che porterà ad una vita più ricca e partecipe, a
maggiore consapevolezza, spontaneità, integrazione.

Questa azione profonda e totale, sul piano organico e su quello
mentale e psichico, fa del digiuno la condizione ideale per
qualunque trasformazione evolutiva: per la ricerca del nuovo e del
cambiamento, per il superamento di dipendenze, per sperimentare una
via senza pari di salute, di equilibrio, di guarigione.

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