Equo e solidale, il punto sulla situazione

Le iniziative e il fermento intorno al mondo del Commercio Equo e Solidale crescono, di pari passo con la crescita della nostra sensibilità verso le questioni del Sud del Mondo, della dignità dei lavoratori, della cooperazione, del rispetto delle culture locali. E poi, spesso i prodotti equosolidali sono anche più… piacevoli degli omologhi. Il piacere

Le iniziative e il fermento intorno al mondo del Commercio Equo
e Solidale crescono, di pari passo con la crescita della nostra
sensibilità verso le questioni del Sud del Mondo, della
dignità dei lavoratori, della cooperazione, del rispetto
delle culture locali.

E poi, spesso i prodotti equosolidali sono anche più…
piacevoli degli omologhi. Il piacere che si ha aprendo una
confezione di caffè equosolidale è nel sentirne
l’aroma, sì, ma anche nell’immaginare, con le accurate
descrizioni delle storie produttive sulle etichette dei prodotti
TransFair, le comunità di lavoratori che, sul luogo
d’origine, coltivano, raccolgono e producono il caffè in un
ambiente, sociale e ambientale, più sano.

L’esempio del caffè non è casuale. E’ il prodotto
simbolo dell’equo e solidale. Ma il suo buon primato è
insidiato… Lo dicono gli ultimi dati di vendite equosolidali del
terzo trimestre 2003, recentemente diffusi. L’incremento più
consistente è quello delle banane – che si avviano a
diventare il primo prodotto equosolidale, superando il primato
storico del caffè! Merito del successo delle banane (a lotta
integrata) nelle confezioni di cartone arancioni di una grande
catena di distribuzione del nord Italia, di una nuova linea Solidal
di un’altra grande catena, delle scelte di un distributore
internazionale che ha inserito le banane bio ed eque nella propria
private label “ScelgoBio”; e del marchio leader del biologico che
ha recentemente sostituito tutte le banane con il prodotto
equosolidale.

Il succo d’arancia poi ha quasi raddoppiato, passando da un
quantitativo commercializzato di 240.000 litri al risultato di
quest’anno che si attesta sui 400.000 litri!

Buone prospettive per gli ananas del Ghana, prodotto ancora
“sperimentale” che progressivamente ha trovato posto nei super e
negli iper del nord e centro Italia con una previsione di vendita
nel 2003 di circa 20 tonnellate.

E il 2004 sembra confermarsi all’insegna della frutta fresca se
è vero che è previsto l’arrivo del mango e il
rafforzamento dell’ananas sul mercato italiano, con un incremento
del 45% sulle attuali vendite. Contando sull’inserimento e
l’affermazione di altri comparti come il riso, i prodotti
certificati equosolidale nel 2004 conosceranno un incremento del
50%.

Stefano Carnazzi

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