Il rendimento dei pannelli fotovoltaici è un indicatore cruciale per valutare l’efficienza energetica di un impianto solare. Ecco alcuni consigli pratici.
In Finlandia si produce elettricità da idrogeno proveniente da scarti industriali
Scienziati finlandesi sperimentano celle a combustibile utilizzando l’idrogeno prodotto da lavorazioni industriali. Un ciclo chiuso che produce energia rinnovabile.
Gli scienziati in Finlandia stanno sperimentando celle a combustibile che utilizzando l’idrogeno prodotto da lavorazioni industriali, in un ciclo chiuso e che produce energia rinnovabile.
L’idrogeno come vettore energetico nella produzione di energia rinnovabile. Ne sono convinti i ricercatori del Technical Research Centre of Finland (VTT), che dallo scorso gennaio, stanno sperimentando un sistema per la produzione di energia elettrica utilizzando l’idrogeno di scarto prodotto durante i processi industriali.
Nello specifico viene utilizzato l‘idrogeno derivato dalla produzione di clorato di sodio (NaClO3), un solido bianco utilizzato nell’industria prevalentemente per scopi di sbiancamento (in particolare nella carta). Viene prodotto tramite elettrolisi, che genera idrogeno puro come sottoprodotto.
Il prototipo, chiamato DuraDemo, è stato sviluppato nel sito industriale Kemira Chemicals di Oy, un polo chimico che consuma 578 Gwh l’anno. La centrale a celle a combustibile (molto simili per funzionamento a quelle utilizzate nelle automobili) dalla potenza di 50 kW, prende l’H2 di scarto producendo elettricità e acqua come prodotto di scarto.
Secondo quanto riportano le rilevazioni effettuate dal team di ricerca, la centrale a fuel cell opera in un regime di efficienza di circa il 54 per cento, in linea con i rendimenti medi della tecnologia a idrogeno. Si è calcolato inoltre che il sistema taglierà i consumi energetici del sito produttivo di circa il 10-20 per cento.
Un progetto sperimentale che fornirà dati importanti sulla fattibilità delle celle a combustibile, ma che comunque spiana la strada alla tecnologia a idrogeno e alla produzione di energia da fonti rinnovabili e a emissioni quasi zero.
Immagine di copertina via Hexapolis.com
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