Giornata mondiale del vento. In Italia venti volte di pi

L’Italia festeggia il Global Wind Day, la Giornata Mondiale del Vento, e ne ha ben donde. L’energia prodotta con il vento è in crescita forte e continua. In dieci anni,…

L’Italia festeggia il Global Wind Day, la Giornata Mondiale del
Vento, e ne ha ben donde. L’energia prodotta con il vento è in
crescita forte e continua. In dieci anni, dal 1999 al 2009, la
capacità degli impianti eolici italiani è aumentata di
venti volte, da 282,55 MW a 4844,80 MW; l’Europa stima di arrivare
a una produzione complessiva, entro il 2020, di 230 GW, cui
l’Italia contribuirà per 11,8 GW.

Sostenuta dall’Associazione Europea dell’Energia Eolica e dal
Consiglio Globale dell’Energia Eolica, la giornata serve a far
conoscere una tecnologia che può permettere di produrre
energia elettrica in modo pulito, cercando di convincere governi (e
governatori) ad accelerare la costruzione di impianti eolici.

In tutto il mondo sono previsti circa 300 eventi, mostre, convegni,
workshop, manifestazioni sportive e teatrali e l’apertura delle
centrali per le visite del pubblico.

Secondo l’Associazione Europea dell’Energia Eolica il nostro paese
è tra i più promettenti per lo sviluppo dell’energia dal
vento: l’Italia si posiziona infatti al terzo posto nella
classifica degli Stati stilata in base alla capacità
installata l’anno scorso. A guidare la classifica c’è la
Spagna, con l’installazione di impianti per 2459 MW; in seconda
posizione c’è la Germania (1917 MW) e in terza appunto
l’Italia con 1.114 MW.

A frenare lo sviluppo in Italia ci sono:

– fattori
burocratici
: occorrono tre o quattro anni per ottenere il
permesso alla costruzione di una centrale eolica;
– tecnici: la nostra rete elettrica in certe
condizioni non è in grado di assorbire tutta l’energia
prodotta e costringe allo spegnimento temporaneo dei generatori
– politici: c’è la minaccia di un decreto, in
corso di elaborazione, che potrebbe creare grossi problemi alla
costruzione di nuovi impianti. Il decreto prevederebbe infatti il
blocco dell’acquisto dei Certificati Verdi (ossia quei titoli
negoziabili che corrispondono a un certo quantitativo di anidride
carbonica, che ottiene chi produce energia emettendo meno CO2
rispetto alle centrali alimentate da fonti fossili e può
rivendere a chi invece non rispetta i limiti sulle emissioni) da
parte del Gestore dei Servizi Energetici, creando seri problemi al
sostegno delle fonti di energia rinnovabile
– di governo del territorio: alcune regioni
frappongono valutazioni estetiche alla realizzazione di parchi
eolici in terreni agricoli o su dorsali collinari.

In Europa la regione più favorita dal vento è la
Scozia, dove centinaia di migliaia di abitazioni sono rifornite
dall’abbondante ed economica energia di migliaia di pale eoliche
collocate in zone strategiche. Ma anche Irlanda, Spagna e
Portogallo ne hanno… a palate. L’Europa installerà il
40% degli impianti a energia eolica nei prossimi anni, e già
al giorno d’oggi 13 dei 20 mercati del vento più grandi al
mondo si trovano nel vecchio continente.

Scozia
Ed eccoci sulle coste scozzesi, a 70 km
a nord di Edinburgo: siamo a Stirling, dove sarà presto
inaugurato l’impianto eolico di Braes of Doune che farà
balzare l’Inghilterra al settimo posto mondiale tra i paesi
produttori d’energia dal vento, tagliando il traguardo dei 2
gigawatt d’energia eolica. Secondo la BWEA, l’Associazione
Britannica Energia dal Vento, la capacità produttiva d’energia
in Scozia è triplicata in 4 anni. Il capo di
quest’organizzazione, Maria McCaffery, descrisse il taglio del
nastro con queste parole: “Un vertiginoso passo verso il miglior
impiego delle nostre abbondanti forze naturali per una produzione
d’energia pulita e sostenibile. Un passo essenziale sia per la
lotta al cambiamento del clima, che per la sicurezza
dell’approvvigionamento”. 2 gigawatt bastano a dare energia a 1,1
milioni di case. Praticamente, mezza Scozia con energia sicura,
pulita e – elemento ragguardevole per gli scozzesi – molto, molto
economica.

Germania
E’ una delle due nazioni (con la Spagna) più avanzate nel
settore, entrambe stimano di aumentare lo sfruttamento dell’energia
eolica ogni anno da ora al 2012. Le compagnie più importanti
nel settore di questi due paesi, l’Endesa e la Iberdrola per la
Spagna e la RWE e la E.ON per la Germania, guardano all’est Europa
e soprattutto alla Polonia per la costruzione di impianti
eolici.

Spagna
In Spagna il vento è già
riuscito a fornire più della metà dell’elettricità
richiesta da tutta la nazione. L’Asociación Empresarial
Eólica, l’Associazione spagnola per l’Energia Eolica, ha di
che festeggiare: per alcune ore più della metà
dell’elettricità in tutta la nazione proveniva dal vento.
“È un risultato che ci riempie di orgoglio” ha commentato nel
2009 in un’intervista a El Pais il presidente di Réd
Electrica, gestore della rete elettrica spagnola, pur ammettendo
che le condizioni in cui è stato registrato il record erano
particolari. Infatti l’energia eolica è stata in grado di
fornire il 50% del fabbisogno (con un picco del 53%) in un orario
particolare: tra le 3.30 e le 8.40 di domenica 8 novembre 2009. Per
diversi giorni al mese l’eolico diviene la fonte principale di
energia per la Spagna, sopravanzando il gas naturale e l’energia
nucleare.

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