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Hatha yoga Vajrasana: ascolto del corpo e del respiro
Una postura seduta utile anche nelle pratiche di respiro e meditazione.
Hatha yoga Vajrasana più accessibile delle posizioni a gambe incrociate, spesso
difficili per chi ha le articolazioni un po’ bloccate, permette di
stare seduti con la colonna vertebrale eretta e rilassata.
- Sedetevi sui polpacci appoggiando i glutei sui talloni. Se
inizialmente sentite dolori alle gambe, mettete un piccolo
spessore, che potete fare arrotolando un pezzo di telo o una
coperta, sotto alle caviglie o sotto al bacino come supporto sul
quale appoggiarvi. - I piedi hanno i talloni aperti all’esterno e gli alluci rivolti
uno verso l’altro. - Le ginocchia sono leggermente divaricate, alla larghezza del
vostro bacino. - Il busto è eretto: estendete la colonna dal sacro fino
alla nuca. - L’addome è aperto in avanti, il torace è
aperto. - Le spalle rilassate, le scapole leggermente chiuse verso la
colonna vertebrale, le braccia morbide con le mani appoggiate sulle
cosce. - Il mento rientra un po’, ma la gola è senza
tensione. - Le mascelle morbide, il viso disteso: curate il rilassamento
degli occhi e della fronte. - Gli occhi chiusi o socchiusi con le palpebre abbassate,
guardando una zona al terreno davanti a voi.
Risalite mentalmente dall’osso sacro, vertebra dopo vertebra, lungo
tutta la colonna e con dei piccoli aggiustamenti portate al massimo
l’estensione vertebrale, curando la zona lombare, la zona dorsale
in particolare tra le scapole, la zona cervicale. Percepite il
senso di allungamento e di stabilità che nasce dal mantenere
la colonna completamente estesa.
Sentite il peso del bacino che si appoggia ai polpacci, ai piedi e
cade verso il terreno.
Portate l’ascolto alla nuca e immaginate che ci sia un filo
attaccato alla nuca che vi tira verso l’alto, questo
favorirà molto l’estensione.
Curate il rilassamento delle spalle e del viso: la lingua è
rilassata e poggia leggermente verso il palato, le mascelle sono
morbide e le labbra leggermente a contatto, quasi un po’
dischiuse.
Rilassate in profondità gli occhi e distendete la fronte e
il cuoio capelluto, come fosse una stoffa che si liscia.
Senza perdere la postura, portate l’ascolto al vostro respiro
spontaneo. Lasciatelo scorrere lentamente, il respiro è
naturale, non è fatto da voi: semplicemente ascoltatelo e
seguitelo.
Ogni tanto controllate di non aver perso l’estensione del busto o
di non aver contratto qualche zona del corpo, poi riprendete
l’ascolto del respiro.
Quando terminate portatevi distesi sulla schiena e stirate le gambe
e tutto il corpo. Potete poi praticare savasana o rialzarvi.
Daniela Moroni
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