Il tuorlo dell’uovo è il sole. Com’è nato il mondo secondo il Kalevala

L’uovo è un simbolo materno, dolce e corroborante. Ha un valore di soffice rassicurazione. Il suo contenuto è nutriente e pastoso.

L’uovo è la perfezione, in natura, del racchiudere, proteggendo. Ha rappresentato, nella storia, mistero, magia, medicina, nutrimento, presagio.

Nell’antichità, il disegno ovoidale era adorato durante molti riti primaverili. I Romani, I Galli, i Cinesi e i Persiani ritenevano l’ovale la raffigurazione dell’universo. In tempi pagani, l’uovo ha rappresentato la rinascita della Terra.

Un uovo veniva sepolto vicino alle fondamenta degli edifici, a protezione contro le forze maligne. Le giovani donne romane sapevano usare un uovo per predire il sesso del loro bambino.

In era cristiana il simbolismo dell’uovo è virato, a rappresentare non più la rinascita della natura, ma la resurrezione dell’uomo. Ed è stato adottato come simbolo della Pasqua.

Ma l’immagine più vitale si trova in un antico poema finlandese, una delle tradizioni mitologiche più vive e fresche.

Questo è il mito della creazione narrato nel Kalevala, il poema nazionale finnico. Vi troviamo un’idea saporita e pastosa: il cosmo nato dalle uova di un’anatra primordiale. E il sole, dal tuorlo.

Ecco il testo, tratto dal bel libretto di R. J. Stewart, I miti della creazione, Xenia, Milano 1993.

Ilma, dea dell’aria, aveva una figlia, Luonnotar, che abitava da sola fra le stelle: stanca del suo stato di vergine solitaria decise di tuffarsi nel grande mare che stava lì sotto e di galleggiare sulla cresta delle onde. Mentre veniva sospinta qua e là, il soffio del vento la carezzò, la potenza del mare la rese fertile. Galleggiò sulla superficie del mare fecondante per settecento anni, senza trovare un lugo dove
riposarsi.

Alla fine incontrò un’anatra che volava sul mare cercando un luogo dove costruire il suo nido. L’anatra vide il ginocchio di Luonnotar e qui costruì il suo nido. Quando ebbe deposto le uova e le ebbe covate per tre giorni, divennero fertili.

Allora la figlia di Ilma sentì un forte calore sulla sua pelle; piegò violentemente il ginocchio e le uova caddero in acqua. Non andarono perse, però, sul fondo fangoso del mare, ma si trasformarono in cose belle e importanti.

Dalla parte inferiore delle uova prese forma la Terra, madre di tutte le creature viventi.

Dalla parte superiore sorse il cielo sublime.

Il tuorlo di un uovo divenne il giallo sole raggiante, e l’albume la luna splendente.

I frammenti chiari dei gusci chiazzati divennero stelle, e quelli scuri nuvole.

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