Cammini e itinerari

La Parigi underground delle aree ferroviarie

Mai illudersi di conoscere a menadito la Ville Lumière. È proprio quando ritieni di averne ormai disvelato ogni volto, sfaccettatura o atmosfera peculiare che Parigi torna a stupirti, confermandosi la capitale inesauribile ed imprevedibile che solo con ingenua approssimazione potevi reputare ormai familiare.   E se è vero che, come sentenziava Hemingway, “Paris is a

Mai illudersi di conoscere a menadito la Ville Lumière. È proprio quando ritieni di averne ormai disvelato ogni volto, sfaccettatura o atmosfera peculiare che Parigi torna a stupirti, confermandosi la capitale inesauribile ed imprevedibile che solo con ingenua approssimazione potevi reputare ormai familiare.

 

E se è vero che, come sentenziava Hemingway, “Paris is a moveable feast”, ovvero un incanto che persiste nella memoria di chiunque l’abbia visitata, a partire da oggi la sua inconfondibile “festa” viaggia perfino sulle rotaie ferroviarie, o più esattamente tra i grigiori di alcune stazioni o aree dismesse.

 

 

La SNCF, cioè la Società Nazionale delle Ferrovie Francesi, ha infatti intrapreso negli ultimi mesi un’opera di riqualificazione e valorizzazione di una serie di spazi periferici del tessuto urbano, trasformandoli in fucine di creatività “alternativa”.

 

Ex-depositi ferroviari, stazioni in disuso o angoli semisconosciuti di scali cittadini solitamente anonimi, sono stati adibiti, previa selezione effettuata dalla SNCF Immobilier attraverso un pubblico bando di concorso, a palcoscenici di jam sessions di avanguardia, a sedi espositive di mostre a tema o semplicemente a inediti luoghi di ritrovo per la stagione estiva ed autunnale.

 

Ed ecco che i margini diventano avamposti di una città che si dilata, inaugurando altrettanti nuclei di aggregazione, ciascuno dei quali dotato di una programmazione ad hoc e ovviamente inserito, attraverso Facebook ed altri social network, nel circuito del passaparola mediatico.

 

 

 

 

La Station – Gare des Mines

 

Nel 18esimo arrondissement di Parigi, non lontano da quella Montmartre che fino al 1860 costituiva un comune a sé stante non ancora annesso alla cerchia urbana della capitale, lungo l’avenue de la Porte d’Aubervilliers, è possibile imbattersi nella Station – Gare des Mines, altrimenti detta anche Bâtiment des Mines.

 

Nell’area precedentemente occupata da questa antica stazione destinata al trasporto del carbone, il CollectifMU, aggiudicatosi il bando pubblico della SNCF, ha attualmente allestito un vero e proprio centro culturale (la cui programmazione è consultabile a questo link), che include uno spazio di 400 mq destinato alle esibizioni dei gruppi musicali emergenti.

 

Oltre a concerti ed esposizioni il sito propone anche atelier di cucina creativa, giardinaggio, design di materiale riciclato e fabbricazione di strumenti musicali. Si tratta dunque di un consistente anticipo del ben più vasto ed ambizioso progetto di quartiere intercomunale che si ipotizza di creare in futuro incrementando infrastrutture e connessioni tra questa zona di Parigi e l’adiacente dipartimento di Seine-Saint-Denis.

 

 

Le Grand Train

 

 

Le Grand Train

 

Sulla rue Ordener, nei pressi della stazione metropolitana di Marcadet-Poissonniers, è situato un ex-deposito di treni nel quale già lo scorso anno era stato allestito un bar temporaneo, il fortunato Ground Control.

 

Dalla scorsa primavera e fino al prossimo 16 ottobre il precedente successo dell’esperimento ha invogliato SNCF a promuoverne una versione riveduta ed ampliata, dando vita al cosiddetto Grand Train.

 

A parte la possibilità di ammirare la mostra di 25 antiche locomotive e cimeli ferroviari provenienti da tutta la Francia e tali da tracciare una sorta di itinerario storico dal 1845 in poi, il vastissimo comprensorio di 6000 mq include numerose altre attrattive: un assortimento di ben 6 bar ed 8 ristoranti, alcuni dei quali allestiti perfino tra i binari, negli ex-vagoni dei treni o in altre insolite ambientazioni a tema, una sala da cinema, un museo di biciclette, una serie di eventi ad hoc (elencati alla relativa pagina Facebook), ma soprattutto una fattoria urbana, una pletora di negozi e mercatini –nel più puro stile bobo, cioè bourgeois-bohémien– e perfino un pollaio.

 

Le Perchoir de l’Est

 

L’atmosfera diviene più gradevole ed elegante, ovvero meno grunge ed alternativa, spostandosi verso la Gare de l’Est, la cui architettura industriale di vetro e ferro appare ingentilita dalla presenza di archi fioriti in stile Art Déco.

 

Qui, al piano superiore, sospesa tra i due tronconi del suggestivo edificio ottocentesco, si apre un’ampia terrazza sulla quale è stato allestito un nuovo locale all’aperto, il Perchoir de l’Est, destinato a rallegrare le serate parigine degli avventori sino a metà ottobre.

 

Parigi, Underground
Le Perchoir Gare de L’Est (Photo : Aude Boissaye / Studio Cui Cui)

 

Il Perchoir (letteralmente: il trespolo), creato da un gruppo di intraprendenti trentenni che già nel Marais e in zona Oberkampf avevano allestito altri simili roof-top temporanei, prevede, tra i suoi accurati arredi fatti di legno, vetro, metallo, piante e tendaggi color crema, una sfiziosa offerta di menu veloci e soprattutto la presenza di una serie di DJ-set di musica elettro-pop. Il tutto, ça va sans dire, impreziosito dall’inedito sfondo panoramico della Parigi haussmanniana.

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