La Scuola: separarsi non è facile

Pensate che il vostro bambino non possa tollerarlo? Qualche riflessione per accompagnare il bambino nel percorso di inserimento.

Lasciare il bambino dopo tre anni di intenso legame non è
facile e spesso è la mamma che può provare sentimenti
di abbandono sia perché il bambino non è più
presente in casa sia perché si accorge che sta crescendo e
quindi distaccandosi da lei. Tanto più il bambino ha vissuto
in un contesto affettivo rassicurante tanto più sarà
in grado di stabilire legami affettivi anche con altri adulti e
coetanei.

Questa capacità del figlio, seppur gratificante per il
genitore, può suscitare anche la sua gelosia nei confronti
delle nuove figure verso le quali il bambino stabilirà una
certa dipendenza affettiva.
Per facilitare l’inserimento è importante che il bambino
venga accompagnato in questo percorso sempre dalla stessa persona
della famiglia (genitori o nonni) ma soprattutto che a farlo sia
quell’adulto della famiglia più capace di tollerare
l’inevitabile ansia procurata dal distacco.Se l’ansia dell’adulto
trapela il bambino è in grado di percepirla e il distacco
gli risulterà più difficile. E’ naturale che il
bambino esprima il suo dispiacere perché questo dimostra
anche l’intensità del suo legame affettivo; è
importante però che sappia separarsi dai genitori avendo
fiducia che la separazione non si trasforma in perdita ma solo in
distanza temporanea, solo così può aver luogo la
crescita.

Spesso il genitore tende a drammatizzare il pianto, segnale
certamente di disagio e dispiacere, va però ricordata la
capacità del bambino di virare velocemente verso uno stato
d’animo positivo.
Se l’adulto mostra fiducia nel nuovo ambiente e verso gli
insegnanti può trasmettere sicurezza e serenità; in
questo caso conta anche quale rappresentazione mentale e quali
ricordi l’adulto porta dentro di sé della propria infanzia,
del proprio vissuto della scuola materna e delle separazioni.
I genitori che aspirano alla perfezione possono avere maggiore
difficoltà ad affidare agli altri il proprio bambino; se
questa difficoltà si esprime con critiche di ogni sorta
sull’asilo, le insegnanti, sarebbe opportuno non farle mai in
presenza del bambino.

Flavia Facco
Psicologa Psicoterapeuta

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