Lo scorso anno quasi 14 milioni di persone hanno visitato l’arcipelago delle Canarie. Troppi per i 2 milioni di abitanti.
La Venezia di Corto Maltese
Corto Maltese è un personaggio creato da Hugo Pratt, veneziano, che non ha mai fatto mistero di considerare Venezia il centro del mondo.
Ci sono a Venezia tre luoghi magici e nascosti. Uno in “Calle
dell’Amor degli amici”, un secondo vicino al “Ponte delle
Maravegie”, il terzo in “Calle dei Marrani”, nei pressi di San
Geremia in Ghetto vecchio. Quando i Veneziani sono stanchi delle
autorità costituite, vanno in questi tre luoghi segreti e,
aprendo le Porte che stanno nel fondo di quelle Corti, se ne vanno
per sempre in posti bellissimi e in altre storie.
Venezia nei suoi aspetti più nascosti: un itinerario pieno
di disegni, fantasia e capolavori da scoprire, cortile e pietre
ricche di storia, fiabe e leggende da conoscere, ma anche di
osterie, ristoranti e posti giusti per bere, mangiare o,
semplicemente, gustare un’atmosfera o uno stato d’animo. Corto
Maltese è un personaggio creato da Hugo Pratt, veneziano,
che non ha mai fatto mistero di considerare Venezia il centro del
mondo.
Porta dell’Amore (Battello linea 1 o 82).
Saliamo sul ponte di Rialto e ammiriamo dall’alto il Canal Grande.
Ci spostiamo lungo la riva del Vin e scendiamo lasciandoci alle
spalle il Fontego dei Tedeschi.
Lasciandoci alle spalle il ponte ci troviamo nell’Isola di Rivo
Alto, il cuore economico dell’antica Serenissima, luogo di
commercio e di scambi, ancor oggi adibito a mercato. A destra del
palazzo dei Camerlenghi vi è quella che viene considerata la
chiesa più antica di Venezia, dedicata a S.Giacomo. Una
prima costruzione risale intorno al V°secolo cioè ai
tempi dei primi insediamenti veneziani. Di fronte troviamo la
colonna del bando chiamata il “Gobbo di Rialto” per la scultura che
regge i gradini.
Preso il ponte de le Becarie e la Calle del Capeler arriviamo in
Calle dei Boteri, proseguiamo in fondo dove giriamo a destra,
attraversiamo il Rio Terà de le Carampane e proseguiamo per
il ramo omonimo fino a girare a sinistra per Calle del Tamossi, poi
ancora a destra per la Fondamenta sotto i suggestivi portici della
Furatola. Pendiamo una delle calli più strette della
città, la Calle Stretta che ci porta in Campiello Albrizzi,
dove si trova l’omonimo palazzo del ‘600. Prendiamo Calle Albrizzi
che ci riporta in Rio Terà delle Carampane che percorreremo
verso sinistra. In questa zona si raccoglievano le meretrici.
Prendiamo il Ponte delle Tette (ricordiamoci che siamo in un ex
quartiere a luci rosse) e giriamo a destra per la Fondamenta de la
Stua e ancora a sinistra per il sottoportico che immette nel
campiello omonimo. Le stue, dal tedesco Stube, erano i bagni
pubblici dove ci si lavava e ci si curava. Usciti dal campiello
giriamo a destra per Calle Cà Bragadin, poi a sinistra e
ancora a destra per Calle De la Regina. Proseguendo, giriamo subito
a sinistra e prendiamo il ponte di S.M. Domini che porta nel Campo
omonimo. Questo è il luogo, nella storia di Pratt, Favola a
Venezia, che è teatro della misteriosa sparatoria notturna
che fa piombare dal soffitto Corto Maltese all’interno della Loggia
Massonica.
L’itinerario potrebbe proseguire, ma se sei andato anche a
curiosare nelle osterie incontrate lungo il percorso, forse non
avrai voglia di continuare l’itinerario.
Per poter percorrere al meglio questo itinerario ti consigliamo la
guida “Corto Sconto” di Fuga e Vinello, Lizard editore, 1997 (da
cui è tratta l’immagine).
Si potranno così toccare tutti gli angoli più
nascosti e veri della Venezia di Corto Maltese.
Note… gastronomiche
Una miriade di piccole osterie disseminate lungo il percorso ti
permetterà di gustare a pieno quelli che sono i piatti
tipici dei veneziani: bigoli con le sarde, saor, baccalà,
luganega… non prima però di aver preso un’ombra…
Trekking a cura di: Panda Trek in collaborazione con WWF Italia
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