Microbi in cucina

Si nascondono dappertutto: in un frutto lavato male, in un piatto lasciato fuori dal frigo, in confezioni guaste, nei gelati…

Aumentano i casi di intossicazione, sino ad arrivare al botulismo. Quest’ultimo sprigiona un potente veleno che, sviluppato da un microrganismo, il clostridio, attacca il sistema nervoso.

I sintomi dell’intossicazione si presentano dopo 12 – 48 ore dall’ingestione del prodotto incriminato.

Come si formano i microbi

Tutto prende il via dalle spore, che superano una sterilizzazione malfatta, germinano e si riproducono costruendo le famigerate tossine. La regola aurea per dribblare il botulismo sta nel leggere eventuali modificazioni negative in un prodotto alimentare.

Luoghi prediletti dagli insidiosi microbi non sono solo le cucine casalinghe (proprio qui si verificano circa il 13 per cento delle epidemie da mettere in relazione con il cibo), ma anche mense e ristoranti.

In casa occorrerà tenere sotto controllo le temperature di cottura. Infatti i microbi si riproducono facilmente a gradazioni moderate.

Cosa fare per prevenire i microbi

Il consiglio è di cuocere bene i cibi, facendoli arrivare al massimo di calore (70°C al cuore del prodotto). E poi, appena pronti, consumarli sul momento, o raffreddarli velocemente prima di riporli in frigorifero.

Tra le altre cause, segnaliamo: scarsa igiene, il ricorso a ingredienti crudi, la manipolazione contemporanea di cibi cotto e crudi mescolati fra loro, la contaminazione di persone infette o portatrici sane.

Per difendersi nei luoghi pubblici di ristorazione (l’Organizzazione mondiale della sanità parla di 21,5 per
cento di casi di contaminazione) basta scegliere portate molto calde, rifiutando primi e secondo lasciati troppo a lungo sul buffet. E visto che l’igiene è una componente importantissima non è sbagliato verificare attentamente lo stato di pulizia del locale.

I cibi da tenere sotto controllo sono innanzitutto uova e prodotti che le contengono (maionese, tiramisù, salsine), verdura e frutta sotto vetro, dolci preparati in modo poco corretto. Al secondo posto si segnalano prodotti a base di carne, pesce non eviscerato e il sushi giapponese. Infine dessert, gelati, pasti già confezionati.

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