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Quanto vale la mobilità ciclabile in Europa? 500 miliardi di euro, lo dice uno studio Ecf
Quanto vale l’economia che gira intorno al mondo della bicicletta nell’Unione europea? La risposta è 513 miliardi di euro, altro che roba da sfigati: stiamo parlando di ben mille euro per ogni cittadino europeo. Le stime sono del rapporto Eu Cycling economy (economia europea della bicicletta) presentato a Bruxelles dalla Federazione cicilistica europea (Ecf) di
Quanto vale l’economia che gira intorno al mondo della bicicletta nell’Unione europea? La risposta è 513 miliardi di euro, altro che roba da sfigati: stiamo parlando di ben mille euro per ogni cittadino europeo. Le stime sono del rapporto Eu Cycling economy (economia europea della bicicletta) presentato a Bruxelles dalla Federazione cicilistica europea (Ecf) di cui fa parte l’italiana Fiab.
Molto lo si deve a Paesi dove la cultura ciclabile è ben solida ma lo studio, che aggiorna i risultati raccolti nel 2013, riconosce importanti benefici diretti e indiretti che la mobilità ciclistica garantisce anche in termini di benessere economico, non solo quindi per quanto riguarda la salute o l’ambiente.
Quanto vale la mobilità ciclabile: un po’ di numeri
Andiamo al sodo e parliamo di cifre: abbiamo 191 miliardi di euro legati alla salute, 131 alla qualità degli spazi e del tempo vissuto, 63 miliardi di indotto diretto per l’economia, 50 che riguardano gli affari sociali, 30 collegati direttamente alla mobilità, 20 inerenti tecnologia e design, l’ambiente ne guadagna per 15,5 miliardi di euro, ben 10 favoriscono l’integrazione culturale e infine 3 per energia e risorse.
Questi dati dimostrano chiaramente che i benefici della mobilità ciclistica coinvolgono molte altre aree in cui l’Unione europea ha competenze specifiche.
“Sono dati e numeri che dimostrano, ancora una volta, come la bicicletta rappresenti un grande contributo all’economia generale dell’Unione europea e possa essere un sostegno alle politiche in ambiti diversi: la UE ha tutto l’interesse a raccogliere tali vantaggi. – commenta Ádám Bodor, Advocacy Director di Ecf – Per fare questo è necessario avere una strategia condivisa sulla mobilità ciclistica in Europa , in grado di integrare i diversi aspetti. I benefici economici attesi sarebbero maggiori soprattutto in quei paesi dove la percentuale degli spostamenti sulle due ruote è attualmente piuttosto bassa”.
Proprio l’Italia è uno di quei Paesi che potrebbe trarne grande beneficio, risollevando l’economia dopo la crisi in maniera sotenibile e con un occhio alle città del futuro.
“Stiamo parlando di dati economici importanti – fa eco Giulietta Pagliaccio, presidente di Fiab – che, in un momento difficile come quello che stiamo vivendo nel nostro Paese, ci stimolano a continuare a guardare al futuro con positività. Altri studi nazionali, infatti, hanno già evidenziato come in Italia, nella sola città di Roma, si stimano più di 3.200 nuovi posti di lavoro e oltre 150 morti in meno ogni anno“, questo raggiungendo una percentuale di spostamenti in bicicletta del 25 per cento.
Il rapporto completo è consultabile in inglese sul pdf pubblicato da Ecf.
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