MCE 2016. I prossimi anni saranno semplicemente elettrici per la mobilità

I prossimi saranno anni elettrici per la mobilità a Milano e in Italia. Parola dell’assessore alla Mobilità del capoluogo lombardo Pierfrancesco Maran che, con il suo intervento, ha chiuso l’incontro Future storming dedicato agli scenari futuri e più innovativi per il settore della mobilità che si è tenuto martedì 8 marzo nell’ambito dei lavori della Mobility

I prossimi saranno anni elettrici per la mobilità a Milano e in Italia. Parola dell’assessore alla Mobilità del capoluogo lombardo Pierfrancesco Maran che, con il suo intervento, ha chiuso l’incontro Future storming dedicato agli scenari futuri e più innovativi per il settore della mobilità che si è tenuto martedì 8 marzo nell’ambito dei lavori della Mobility conference exhibition 2016 (MCE 2016). La due giorni di incontri, organizzata da Assolombarda e dalla Camera di commercio di Milano, è stata anche l’occasione per conoscere dodici progetti all’avanguardia di altrettante startup volti a disegnare il futuro di un settore in continuo movimento.

 

“Se i cinque anni che ci siamo lasciati alle spalle sono stati gli anni dello sharing, i prossimi saranno quelli ‘dell’impatto zero’, cioè dell’avanzata di veicoli elettrici – oltre che condivisi – per abbattere le emissioni di CO2 in città”, ha dichiarato Maran. “Bisogna pianificare la crescita del settore, insieme. I dati dicono che l’Italia è ancora 19esima in Europa nella classifica della vendita di veicoli elettrici. Ecco perché pubblico e privato devono collaborare. Sullo sharing potevamo scegliere di investire su un monopolista, invece abbiamo aperto il mercato perché su un settore innovativo come questo ci vogliono tante teste e idee per arrivare alla soluzione migliore”. Oggi una città metropolitana che vuole guardare al futuro non deve più produrre emissioni di CO2 e questo obiettivo rispecchia “lo spirito dinamico e innovativo di Milano”.

 


 

Sul palco dell’evento Future storming si sono alternati esponenti di case automobilistiche che hanno deciso di investire anche in servizi e strumenti, di laboratori e aziende impegnate nell’innovazione, nello sviluppo tecnologico e nei trasporti.

 

Chi fa auto non può più fare solo auto

Uno dei temi caldi è stato l’esigenza di puntare sulla sostenibilità senza dimenticare le performance (e perché no, la sportività) del settore automobilistico. Se da un lato Mauro Gentile, direttore pubbliche relazioni e ufficio stampa di Porsche Italia, ha dichiarato che la casa automobilistica di Stoccarda prende “in considerazione il futuro, cogliendo i cambiamenti ma non abbandoniamo la tradizione della sportività”, dall’altro Vincenzo Russi, presidente e amministratore delegato di e-Novia, ha svelato che la sua realtà sta lavorando insieme al Center for high performance vehicles dell’università di Berkeley, in California, per far sì che si possa continuare a divertirsi alla guida anche a bordo di veicoli elettrici e tecnologici.

 

Anche Bmw ha detto la sua su come l’azienda si stia trasformando rispondendo alle esigenze dei giovani e di coloro che determineranno il mercato dell’auto nei prossimi anni. Roberto Olivi, direttore delle relazioni istituzionali e della comunicazione di Bmw Italia, ha sottolineato come la gamma di modelli elettrici, riconoscibili dalla lettera “i” (i3, i8) nel nome, siano sostenibili fin dalla loro creazione visto che lo stabilimento dove vengono realizzati, nella città tedesca di Lipsia, “è alimentato a energia è eolica” affinché “tutto il processo sia rinnovabile”. E poi ha citato il progetto ParkNow che permette a privati cittadini di mettere a disposizione il proprio box o posto auto nelle ore in cui è libero: “Si tratta di una forma di park sharing che alimenta l’economia circolare aumentando anche le opportunità di guadagno del privato cittadino”.

 

tecnologia, auto
Il futuro delle automobili passa dalla tecnologia per la sostenibilità

Si può innovare nel rispetto delle regole

Poi è stata la volta di myTaxi, l’app è stata presentata dalla general manager italiana Barbara Covili che ha affermato che l’applicazione è una dimostrazione di come si possa “innovare nel pieno rispetto delle regole di mercato, senza stravolgere il settore” e svelando come il prossimo obiettivo sia dar vita a uno standard unico europeo di chiamata dei taxi.

 

Gli interventi si sono conclusi con una realtà spagnola, Wtransnet, davvero interessante che potrebbe rendere sempre più efficiente il trasporto su gomma, visto che ancora molti paesi europei non riescono a spostare – anche a causa della carenza di infrastrutture – il grosso delle merci su rotaia, un mezzo di trasporto molto più sostenibile. Nicolò Calabrese, sales manager per l’Italia, ha spiegato che il servizio “dà la possibilità di scambiarsi informazioni in tempo reale per evitare trasporti superflui e migliorare l’efficienza. Oggi molti camion viaggiano scarichi causando un danno all’ambiente e un danno economico all’azienda”, l’obiettivo finale è che ogni “viaggio sia utile”.

 

Mobility conference exhibition 2016, ora tutto è più nitido

Quello uscito dalla MCE 2016 è un futuro che fa ben sperare. La chiave per far sì che l’innovazione diventi tradizione è fare in modo che tutti gli attori coinvolti nel cambiamento collaborino, abbandonando l’idea, ormai vecchia, della concorrenza e cogliendo le infinte possibilità che possono nascere dalla condivisione della conoscenza e fare in modo che ogni strumento, servizio, tecnologia possa essere usata al 100 per cento per il bene delle persone che vogliono muoversi sempre di più, sempre più velocemente, nel rispetto del pianeta.

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