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Qual è il tuo albero?
Due anni e sette giorni su una sequoia millenaria lasciamo il segno e tracciano un destino. Molti si ricorderanno di Julia Butterfly Hill.
La ventitreenne che è riuscita a
salvare centinaia di alberi antichi nel nord della California dai
tagli sconsiderati di una società di legname senza scrupoli.
All’epoca,
si parla di dieci anni fa, la sua storia ha girato il mondo, ma
poi, come spesso succede in questa società dell’informazione
usa e getta, da consumare in poco tempo, nessuno ha più
seguito gli sviluppi di quella che non è stato un atto
eroico isolato, da parte di Julia, ma espressione di quella che,
negli anni, lei ha scoperto essere la sua missione: far scoprire a
chiunque lo desiderasse, che quella stessa forza che le ha permesso
di affrontare le difficoltà di un’impresa come quella che
l’ha coinvolta per due anni, ce l’abbiamo tutti. E’ una forza
insita nella nostra stessa natura che però viene fuori e si
traduce in azione solo se e quando abbiamo ben chiaro cosa è
davvero importante per noi.
E’ così nato What’s your tree, “quale è
il tuo albero”, un percorso che accompagna a chiedersi e a
riconoscere quali sono gli scopi, i valori e i progetti che davvero
ci stanno a cuore, così a cuore come è stato per lei
l’albero che è stato la sua casa e la sua principale
compagnia per due anni, Luna. What’s your Tree è la
riposta ai commenti che più spesso di altre Julia si
è sentita ripetere…”Tu sei speciale, io non avrei
potuto”. La sua riposta è fulminea, profonda, sconcertante,
perché obbliga davvero a mettersi in gioco: “anche tu sei
speciale, devi solo trovare che cosa è che ti motiva al
punto da tirare fuori tutta la tua grinta, la tua
creatività, la tua energia”.
Il messaggio di Julia non lascia indifferenti e risveglia quella
carica connaturata in ognuno di noi, ma spesso per quieto vivere
dimenticata, oppure neppure mai scoperta. Ma non basta
risvegliarsi, occorre anche essere aiutati a mettere in luce quelle
competenze che permetteranno a loro volta di trovare da sé
la propria strada e fare un primo passo per tradurre in azione
sogni e desideri. E il percorso che lei ha disegnato vuole proprio
essere una guida, una mappa per permetterà anche ad altri di
scoprirsi più potenti e intraprendenti di quanto nessuno ci
ha mai rivelato che possiamo essere.
Questo invito alla valorizzazione di sé e delle proprie
potenzialità, abbinato allo stimolo all’azione concreta sul
territorio a partire da iniziative anche piccole, ma concrete, ha
incontrato in pieno lo spirito con cui l’Ecopsicologia si promuove
e agisce ed è così nata una sinergia tra “Inventare
il Mondo – Scuola di Ecopsicologia” e Milena Fraccari, la
rappresentante italiana di Julia e la promotrice internazionale del
progetto What’s Your Tree (WYT).
“Inventare il mondo” organizza tre volte all’anno un ciclo di
What’s your Tree (nella sua edizione in due giorni, a
Torino e in provincia di Lecco, e nella sua versione integrale, in
cinque giorni, in agosto in Toscana) con la conduzione di Silvia
Gualandi, counselor ed ecotuner, che coordina il progetto WYT
nell’ambito dell’associazione di ecopsicologia. Le testimonianze
scritte di Julia e gli esercizi da lei disegnati, sono materiale
prezioso per entrare più profondamente in contatto con se
stessi, con le proprie aspirazioni, coi propri talenti e poi con
una arricchente condivisione nel gruppo che ha l’obiettivo di
accompagnare ognuno a declinare in piccoli passi concreti il suo
futuro piano d’azione. Il tutto con una modalità giocosa, in
una atmosfera di profondo rispetto reciproco e di grande stimolo
della creatività. WYT è anche un percorso ottimale in
ogni situazione in cui è necessario un piccolo bilancio di
competenze e un riorientamento professionale, per riscoprire
l’ampio margine di libera iniziativa che ognuno ha a sua
disposizione anche nei tempi di crisi.
Due anni su Luna, a stretto contatto con un essere antico da cui
sicuramente molto può essere imparato, hanno lasciato un
segno e hanno innescato una spirale virtuosa per cui anche a
distanza di decine di migliaia di chilometri e di dieci anni
dall’accaduto, il messaggio di Julia è vivo e si traduce in
aiuto concreto, per singoli individui e per il Pianeta.
Nella foto: Julia Buttefly Hill in una sua recente
conferenza in Italia
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