Ambrosoli. Qualunque cosa succeda

La storia di Giorgio Ambrosoli raccontata dopo trent’anni dal figlio, che ricostruisce i fatti attraverso i ricordi, le agende del padre, i documenti processuali, articoli e filmati d’archivio.

Parlare del proprio padre è un atto intimo, implica ripercorrere emozioni e sensazioni uniche e personali. Si scava nella propria storia e si dà valore alle parole e ai gesti; quelli che magari abbiamo sottovalutato nel passato o ci sono sembrati insignificanti vengono riportati a riva dalle onde della memoria con nuova luce.

 

Umberto Ambrosoli è il figlio di Giorgio Ambrosoli, per cinque anni commissario liquidatore della Banca Privata di Michele Sindona, ucciso a Milano da un killer la notte tra l’11 e il 12 luglio 1979. Dopo trent’anni ricostruisce i fatti con i ricordi, le agende del padre, i documenti processuali, articoli e filmati
d’archivio. Il suo metodo e il suo registro da principio possono apparire asettici, ma di pagina in pagina lasciano il posto emozione, affetto, tenerezza, dolcezza, ricordi d’infanzia di un bambino che si è visto strappare il suo papà.

Il libro che Umberto Ambrosoli ha dedicato al padre.

Quella che si delinea è la storia di un padre, di un uomo guidato dalla legalità e della giustizia, di un eroe, di un simbolo e di un esempio ancora attuale. “Papà è stato una persona che ha vissuto con piena consapevolezza, coraggio e capacità di scelta; una persona come tante, ma che più di tanti ha saputo vivere e difendere i valori per lui prioritari. Può non essere un obiettivo facile, ma è certamente un obiettivo che tutti noi ci possiamo dare, vivendo con responsabilità nei confronti di noi stessi e della
società in cui viviamo”.

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