Rock Files Today – 13 Agosto – Jefferson Airplane

Oggi, 13 Agosto 1965 San Francisco, Fillmore Street, numero 3138. The Jefferson Airplane, che viene subito immortalata sui muri del Matrix: Balin dipinge un gigantesco , coloratissimo biplano sulle cui ali siedono i componenti della band. Sotto, il motto inventato da Kantner: The Jefferson Airplane Loves You.


Oggi, 13 Agosto 1965
San Francisco, Fillmore Street, numero 3138.
Si chiama The Matrix ed è un minuscolo music club ricavato
nei locali di quella che fino a qualche mese prima era una pizzeria
gestita da italo-americani.

Lo ha fondato Ted Saunders insieme a due amici musicisti, Marty
Balin e Paul Kantner, che hanno pensato che quello avrebbe potuto
essere il luogo ideale per suonare con la loro nuova band. Saunders
dà a Balin il 25% delle azioni della società
più 1300 dollari per comprare gli strumenti e l’impianto di
amplificazione. In cambio, la band garantisce a Saunders 105
spettacoli per i successivi 7 anni.

A San Francisco (a quei tempi) non c’erano ancora posti dedicati
al rock.
Così, Marty Balin chiama un suo amico di Los Angeles
(Matthew Katz, uno che ha il fiuto degli affari) e inizia a mettere
a fuoco l’intero progetto.

Per la musica, oltre a Paul e Martin sono della partita la
cantante Signe Anderson, il chitarrista Jorma Kaukonen, il bassista
Bob Harvey e il batterista Jerry Peloquin. Si trovano anche un
nome: lo propone Kaukonen, grande appassionato di blues, che
parafrasando quelli dei suoi eroi se ne viene fuori con un Blind
Thomas Jefferson Airplane. Sopravvive la seconda parte, The
Jefferson Airplane, che viene subito immortalata sui muri del
Matrix: Balin dipinge un gigantesco , coloratissimo biplano sulle
cui ali siedono i componenti della band. Sotto, il motto inventato
da Kantner: The Jefferson Airplane Loves You.

Stasera, il gruppo fa il suo debutto al Matrix.
Grazie a un articolo scritto dall’amico e futuro manager Bill
Thompson per il San Francisco Chronicle il locale è
strapieno. Il concerto va benissimo.

E un raggiante Marty Balin, al termine della serata, rilascia
un’intervista in cui sostiene che “il gruppo sta indicando un nuovo
corso per la musica americana”.

La certificazione avviene qualche settimana dopo: il celebre e
influente critico jazz Ralph J. Gleason li va a vedere e ne rimane
affascinato. Prendendo spunto dal nome della band e dall’esplosiva
combinazione dei suoni utilizzati definisce la loro musica Jet Age
Sound.

L’astronave Jefferson è pronta per il decollo: l’attende
l’infinito universo rock.

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