Arredamento e Design

Salone Satellite 2017, i progetti e le scuole di design più innovativi

Tema di questa ventesima edizione è “Design is?…”, una domanda aperta che non chiede risposte ma modi diversi di interpretare e riflettere sulle evoluzioni del design.

A cura di Benedetta Bacialli, Chiara Riccio, Ottavia Zanetta

Ai padiglioni 22 e 24 del Salone del Mobile a Rho Fiera Milano si scommette sui giovani under 35 proiettandosi verso il futuro con particolare attenzione anche alla sostenibilità e al design sociale. Giunto alla sua ventesima edizione, il Salone Satellite si conferma un luogo di incontro per eccellenza tra imprenditori-talent scout e i progettisti più promettenti provenienti da tutto il mondo. E, per quest’anno, espande la sua presenza anche alla Fabbrica del Vapore con una retrospettiva a cura di Beppe Finessi che ne racconta i momenti più salienti degli ultimi vent’anni.

Salone Satellite 2017, le scuole di design

Presenti molte scuole internazionali di design che mettono in mostra i frutti delle loro ricerche. Tra queste, l’Università di Hong Kong espone un progetto che ha come fine la salvaguardia di una specie di api che vive nella megalopoli asiatica e che può essere usato anche come strumento didattico. Altro prototipo interessante in mostra è Devoted, un set da allattamento che offre una soluzione per rendere più agevole l’operazione sul posto di lavoro. In città come Hong Kong le donne con una vita lavorativa frenetica sono molte e spesso devono smettere di allattare per non ostacolare la propria carriera. Devoted è un’ampia giacca sotto la quale è possibile utilizzare il comodo set tiralatte eliminando così la scomodità di recarsi alla toilette e garantendo maggiore privacy.

tiralatte salone satellite
Devoted, il kit di allettamento che consente alle madri di proseguire il naturale processo dell’allattamento. Progetto realizzato dagli studenti dell’Università di Hong Kong © Ottavia Zanetta

Consolidando la sua presenza al Salone Satellite per il secondo anno consecutivo, la facoltà di Belas Artes dell’Università di San Paolo in Brasile presenta alcune creazioni dei suoi studenti. Particolarmente focalizzati sull’utilizzo di materiali naturali, troviamo i capi di abbigliamento in lana grezza e iuta ispirati all’arte giapponese del kintsugi e i paralumi realizzati interamente con un materiale composto da aghi di pino compressi e resine.

abiti kintsugi
Le creazioni di Heloisa, studentessa del centro universitario di belle arti di San Paolo © Chiara Riccio

I progetti più innovativi

Fra i vari prototipi in mostra Aotta è un interessante materiale isolante composto da aghi di conifere compressi manualmente e assemblati con un legante biodegradabile. Il progetto si concentra sull’uso di materiali totalmente naturali in grado di isolare acusticamente qualsiasi tipo di ambiente.

Aotta Salone Satellite
La designer russa Tanya Repina, ideatrice del materiale isolante che può essere realizzato con aghi di differenti conifere e resine naturali. I pannelli sono in mostra al Salone Satellite fino al 9 aprile © Ottavia Zanetta

Sempre proiettato nel contesto abitativo, un altro progetto degno di nota è sicuramente quello del giovane designer olandese Adrianus Kundert che presenta degli oggetti concepiti per durare nel tempo. Si tratta di tappeti fatti con una corda che consumandosi lascia spazio al materiale colorato contenuto al suo interno regalando un effetto sfumato irregolare ma affascinante.

In ambito moda, invece, Abinaya Devakumar espone il suo Carrylit, uno zaino ispirato alla tipica lunch box indiana e pensato per unire il comfort, la funzionalità e l’impiego di materiali rispettosi dell’ambiente. Realizzato con pelle vegetale e “khadi”, un cotone grezzo intessuto a mano, l’accessorio integra al suo interno una lampada con illuminazione regolabile che si estrae comodamente all’occorrenza.

tappeti adrianus kundert salone satellite
I tappeti esposti da Adrianus Kundert al Salone Satellite © Chiara Riccio

Uno sguardo al futuro tra innovazione e tecnologia

Secondo la Fao, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, il consumo eccessivo che l’uomo fa di alimenti a elevato tenore proteico come la carne sta portando a una drastica diminuzione di questi ultimi e a una sempre più evidente scarsità di cibo. Il progetto The future sausage, una ricerca condotta da Carolien Niebling, studentessa del Master ÉCAL in Design del Prodotto a Renens in Svizzera ed esposto al Salone Satellite 2017, indaga il futuro della salsiccia sostenibile, esplorando il ruolo che il design potrebbe avere nel ridurre il consumo di carne in vista di un futuro in cui le proteine dovranno essere ottenute non solo da carne, latticini e uova, ma soprattutto da piante, funghi e insetti. In collaborazione con esperti di diversi settori come uno chef di cucina molecolare, un mastro macellaio e un laboratorio di tessitura, Niebling ha realizzato un libro dove racconta la sua ricerca e le possibili ricette.

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Una delle immagini all’interno del libro “The future sausage” di Carolien Niebling. Photograph by ECAL © Noortje Knulst

All’Istituto di Tecnologia Nagoya in Giappone invece il laboratorio di Keisuke Kitagawa indaga il ruolo che la tecnologia può ricoprire nel dare un valore aggiunto agli oggetti che utilizziamo tutti i giorni con un occhio alla sostenibilità e in particolare al riuso. L’esposizione dei loro prodotti al Salone Satellite racconta ed esprime una profonda ricerca di materiali, proprietà fisico-chimiche e nuove tecnologie.

Il progetto "Austere Tearoom" del Nagoya Institute of Technology,  una struttura realizzata in carta di giornale non stampata e schiuma poliuretanica, costruita in 10 minuti e dal peso di 10kg, ad alto isolamento acustico e termico ©Benedetta Bacialli
Il progetto “Austere Tearoom” del Nagoya Institute of Technology, una struttura realizzata in carta di giornale non stampata e schiuma poliuretanica, costruita in 10 minuti e dal peso di 10 chili, ad alto isolamento acustico e termico © Benedetta Bacialli

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