Sapore, salute e bellezza extravergine

Cala la produzione, ma aumenta la qualit

Una goccia d’olio extravergine è un morbido gioiello d’oro verde, un
rivolo prezioso per il gusto e le virtù. Riduce il
colesterolo, previene l’arteriosclerosi, regola l’attività
gastrointestinale, protegge il cuore e le arterie, rallenta
l’invecchiamento celebrale ed è un benefico
anti-età.

L’extravergine d’oliva è ricco di vitamine importanti (A, E,
D, K) e composti fenolici grazie ai quali risulta un ottimo
antiossidante ed anti-radicali liberi che a causa di sbalzi
climatici, fumo, inquinamento ogni giorno rovinano la pelle. I
preparati a base di olio sono infatti utilizzati in molti
beauty-center, ma anche venduti in farmacia. I primi a sfruttarne
le proprietà furono Egizi, Fenici e antichi Greci.

Vanta radici antichissime questo sano e gustoso condimento. E noi
italiani sappiamo ben apprezzarlo, mostrando scelte e gusti da veri
intenditori. Secondo un’indagine dell’osservatorio economico
dell’Unaprol (l’Unione dei produttori di olio) infatti i
consumatori italiani sono i più esperti in Europa in fatto
di olio d’oliva. Il mercato dell’olio extravergine è
cresciuto anche grazie alle richieste dei consumatori italiani,
sempre più orientati ad olii d’oliva extravergini (87,1%),
nazionali (6,9%) e tipici (2,1%). L’Osservatorio Ismea-Nielsen
rileva l’ottimo risultato degli oli biologici che, rispetto a un
anno fa, registrano una crescita del 60%. I prezzi? Secondo
l’Unione dei produttori con circa 3,5 euro nella grande
distribuzione si trovano buoni extravergine. Il costo sale un po’
per quello 100% italiano (4,1 euro), il biologico 6,9. Per un olio
Dop 8,8 euro. La produzione di olio di oliva dell’annata 2002-2003
sarà di ottima qualità, ma, per quantità,
inferiore alla scorsa stagione. Se il clima non è stato
certo favorevole all’agricoltura e la produzione di olio del
2002-2003 sarà dell’11% inferiore alla precedente, gli
esperti parlano di grande qualità. Sono le regioni del
Mezzogiorno a fare come sempre da traino al settore, anche se la
Puglia (che produce il 40% dell’olio italiano) ha visto ridursi il
raccolto del 25%. Cresce invece ben del 90% l’olio ligure.

Tutti dati che confermano la… buona salute del nostro salubre
prodotto.

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