Il turismo escursionistico è una delle forme di viaggio più sostenibili da praticare. E fra i cammini più affascinanti c’è quello che conduce al sito incaico del Machu Picchu, nelle Ande peruviane.
Sciare in car pooling e altre buone idee
Divertirsi sulla neve senza inquinare: con car pooling, auto ibride, impianti di risalita ecologici e ripiantumazioni si può. Ecco una panoramica degli esempi migliori di sostenibilità nell’industria sciistica.
Il bianco è il colore della purezza, del candore e, per gli appassionati di sci, del divertimento nella neve. Bianco a rischio, però, per colpa del riscaldamento globale causato dalle emissioni di CO2 e di atteggiamenti poco rispettosi da parte di alcuni.
Ma l’attenzione all’ambiente è in forte crescita ovunque, e non poteva rimanerne indifferente neanche il settore sciistico. Tanto più che è un’industria turistica che vive e vivrà solamente se riusciremo a preservare quel patrimonio unico e suggestivo di piste, di valli, di ghiacciai, di alberi, di paesaggi montani in cui si svolgono gli sport invernali. Servono iniziative, idee e incentivi alle buone pratiche.
Va in questo senso una nuova e originale convenzione che premia chi va a sciare in car pooling. Per tutti coloro che raggiungeranno la stazione sciistica di Alagna Valsesia facendo car pooling con Moovely il premio è uno sconto del 20 per cento sul costo del giornaliero del comprensorio MonterosaSki dal lunedì al venerdì. Al termine del viaggio il guidatore e i passeggeri avranno riscontro sul risparmio di CO2. La promozione continua fino alla fine della stagione sciistica.
Sono molte le strutture sciistiche che, come questa, adottano misure di salvaguardia dell’ambiente. Negli Stati Uniti tutti i resort sono già catalogati in base alla loro sostenibilità dalla Ski Area Citizens’ Coalition dal grado A alla F, sulla base di 35 parametri ambientali, e la National Ski Areas Association ha stilato un documento con tutte le linee guida da seguire.
Anche in Europa alcune strutture hanno installato pannelli solari, altre proibiscono additivi refrigeranti per mantenere più a lungo ghiacciata la neve artificiale che poi al suo scioglimento colano nel suolo. A Zermatt sul Monte Rosa gli impianti di risalita sono certificati ISO 14001 e in paese circolano veicoli elettrici. Sono dotati di vere certificazioni ambientali – su aspetti ecologici, di uso dell’acqua e rifiuti – moltissimi impianti: parco Adamello Brenta, alcuni Comuni della Val di Susa e delle Alpi valdostane, Bardonecchia, Val Thorens, Obereggen nelle Dolomiti (dove hanno anche il teleriscaldamento), le funivie di Pinzolo e Alpe Cermis. I vacanzieri della Rosière e d’Avoriaz ricevono dei sacchetti per l’immondizia biodegradabili e dei posaceneri da taschino per i fumatori. All’Alpe d’Huez a lato delle piste vengono sparsi semi di fiori di montagna. A Merano tutti gli impianti sono alimentati da energia prodotta localmente e le navette per turisti sono ecologiche.
Esemplare nel suo complesso la politica del Grand Massif, Alta Savoia, sul Monte Bianco. Lì si attua una riforestazione a ogni stagione che, oltre a reintegrare il paesaggio, previene erosione e dissesto aiutando il mantenimento dello strato nevoso d’inverno. L’anno scorso sono stati ripiantati 29 ettari di alberi, con 1.500 tonnellate di compost come fertilizzante naturale.
Anche a livello individuale ogni sciatore può contribuire a mantenere intatte le nostre preziose montagne e gli scenari naturali. Non si devono raccogliere fiori e si deve assolutamente evitare di gettare qualsiasi cosa, cartacce o rifiuti nella neve perché, in un ambiente freddo, ci mettono molto di più a degradarsi: una buccia d’arancia 2 anni, un mozzicone di sigaretta 5. “Si possono anche prendere in considerazione sci di fondo, escursionismo, trekking nella neve e ciaspolate – scrive Justin Francis di Responsibletravel.com – che sono meno impattanti in quanto non prevedono skilift”. Con questo spirito educato ed entusiasmante, le uniche tracce che si lasceranno al nostro passaggio… saranno quelle degli sci.
Insomma, se si va a sciare in località dove l’impatto ecologico è controllato, se ci si diverte in modo rispettoso, se ci si va in car pooling con nuovi amici e per di più con un’auto ibrida che riduce ulteriormente CO2 ed emissioni inquinanti, si contribuirà a preservare i panorami più incontaminati, certi che la loro sfavillante, innevata bellezza rimarrà immacolata ancora a lungo.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Barcellona, colpita dalla crisi idrica, userà i proventi del turismo di massa per efficientare 170 scuole. Un esempio per molte città, tra cui Venezia.
Dipingere di bianco le case, andare più lentamente, entrare al lavoro più tardi, fare a turno il dj con i colleghi in auto. Sono alcuni dei modi per ridurre lo smog in città.
Viaggio culturale fra le dune del Sahara, in Marocco, tra le antiche fortezze che custodiscono la saggezza berbera e i misteri dei Tuareg. Un incontro basato sul rispetto di popoli fieri e antichi.
I numeri dei flussi turistici da e per l’estero sono tornati ai livelli pre-pandemia, ma è cambiata la sensibilità verso l’impatto generato. Anche in Italia, dove si punta su inclusività e rigenerazione.
Il Touring club italiano ha premiato 4 nuovi comuni del centro e sud Italia, portando così a 281 le località Bandiera arancione.
I nostri consigli su cosa vedere a Siviglia e scoprirla in modo alternativo per coglierne la meravigliosa unicità. Anche in inverno.
Viaggio consapevole nelle terre dei Masai, custodi di un mondo ancestrale che emoziona nell’incontro con i grandi animali tra crateri, savane e foreste.
Rispettoso e sostenibile, il turismo consapevole s’interroga sulle ricadute sociali dei viaggi e sull’impatto ambientale generato.