
Ha dato il via ai concerti ad alta quota ben 28 anni fa distinguendosi sin dall’inizio per il rispetto delle terre alte. Sancito anche da un manifesto.
Il lungo tour di Biophilia sbarca a New York: concerti ma anche i workshop educativi per ragazzi concepiti da Bjork.
Abbiamo parlato di Biophilia, l’ultimo album di
Bjork, qualche mese prima della sua
uscita (il disco è uscito il 10 ottobre scorso), e in
quell’occasione abbiamo già sottolineato come si tratti di
un progetto a tutto tondo, che invade il campo di varie arti e
discipline, e di come la stessa artista abbia percepito il lungo
tour di presentazione come un vera e propria installazione
concettuale semipermanente.
Iniziato a Manchester a giugno, il tour “live-residency”
proseguirà nel corso dei prossimi tre anni, e
toccherà otto città scelte in tutto il mondo. Lo
spettacolo rimarrà in ogni città per un periodo di
sei settimane, con due performance a settimana. Secondo la stessa
Bjork le performance saranno una “meditazione sulla relazione fra
musica, natura e tecnologia”, così come d’altronde lo
è l’intera carriera dell’artista, e comprenderanno musica
dal vivo ed elementi multimediali.
Ora, nei mesi di febbraio e marzo, l’artista islandese
porterà il suo Biophilia a New York, alla
New York Hall of Science dal 3 al 18
febbraio e alla Roseland Ballroom di Manhattan
dal 22 febbraio al 2 marzo. Ma non finisce certo qui, e d’altronde
Bjork a questo ci ha sempre abituati. Infatti, la cantante
porterà a New York anche il suo Biophilia
Educational Program.
Costituito da una serie di incontri dedicati a ragazzi dai 10 ai 12
anni desiderosi di apprendere le scienze attraverso la musica (o
viceversa?), i workshop contemplano molte affascinanti
attività, come suonare con gli strumenti ideati
personalmente dalla cantante (che sono poi anche quelli che lei
stessa utilizza dal vivo), estrarre DNA da una cipolla e osservare
la suddivisione della cellula su di uno schermo televisivo. In
Islanda, dove si è già svolta in autunno,
l’iniziativa ha avuto un così grande successo che la
Reykjavik City Board of Education ha deciso di
estenderla a tutte le scuole cittadine nei prossimi tre anni.
Perché i bambini di oggi sono gli adulti di domani e la
musica è e può fare cultura, e Bjork pare saperlo
molto bene.
Ecco il
video che mostra dettagliatamente che cosa avviene
durante i workshop.
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