Accumulo di energia. Architettura autoscaldante

Con il “sistema ad accumulo di energia solare” si riesce a riscaldare un edificio sfruttando il sole senza ricorrere a collettori solari o altre fonti di energia rinnovabili o no.

Quando ci poniamo la domanda riguardante l’uso dell’energia
alternativa, rinnovabile o ad impatto ambientale “limitato”, ecco
che molte proposte vengono fatte ma pochi casi concreti realizzati.
Con la scuola a Vella (Svizzera) i due architetti Andrea Deplazes e
Valentin Bearti volevano costruire un tipo di edificio a risparmio
energetico che fino ad oggi si trova più sulla carta, come
bella teoria, che nei fatti. Si tratta di utilizzare l’energia
solare-passiva, cioè direttamente il calore del sole.
Secondo Andrea Deplazes nel campo dell’architettura la tecnica
può essere vista come “massa progettuale, qualcosa che si
può modellare e un mezzo per raggiungere uno scopo”.

Nella scuola di Vella non ci sono caloriferi, né una caldaia
centralizzata in cantina e neppure collettori solari sul tetto.
Come funziona allora il riscaldamento?
L’edificio è un accumulatore di energia solare, grazie alle
sue componenti costruttive massicce, evitando pareti “piccole”. E’
proprio quest’ultima la prerogativa indispensabile affinché
l’edificio possa assorbire, il più velocemente possibile,
calore dall’energia
solare
passante per le grandi finestre. Altre due
componenti essenziali sono: uno strato isolante di 12 cm ricoperto
da 3 cm d’intonaco e un impianto di ricambio d’aria di piccola
quantità (0,5) per garantire aria fresca e togliere quella
viziata.
Per far sì che la scuola fosse un corpo
architettonico-costruttivo ad accumulo di energia solare, i due
architetti hanno realizzato alcuni accorgimenti specifici.
Poiché le pareti erano inadatte a questo scopo (usate per
lavagne, armadi, scaffali, ecc) vennero scelti i soffitti e i
pavimenti. I soffitti sono realizzati in cemento armato con
scanalature trasversali (per un miglior assorbimento del calore), i
pavimenti in pietra quarzite. Per portare il massimo di energia
solare al soffitto sono stati predisposti alle finestre delle
lamelle in alluminio riflettente, mentre i raggi diretti vanno ad
accumulare calore nel pavimento di pietra.

Gli stessi elementi costruttivi che permettono l’accumulo di
energia solare, aumentano ulteriormente il risparmio energetico
dell’edificio in quanto le lamelle in alluminio riflettenti non
diffondono soltanto il calore solare al soffitto, ma creano anche
un’illuminazione diffusa negli ambienti (oltre a prevenire bagliori
in prossimità delle finestre). Il soffitto scanalato
permette un’acustica diffusa e anche l’alloggiamento della luce a
risparmio nelle sue scanalature, le quali evitano effetti di
bagliore indesiderato.
Con la realizzazione di questa scuola Andrea Deplazes e Valentin
Bearti hanno portato la ricerca teorica nella
quotidianità.

Tomaso Parente

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