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Agricoltura. In Italia è green, giovane e donna
Un settore che sembra non risentire della crisi, con i suoi 249 prodotti tipici e oltre un milione di ettari coltivati a biologico. Un settore giovane, rosa e che utilizza la tecnologia per diventare sempre pi
Un rapporto redatto da Coldiretti e Symbola fotografa lo stato di
salute dell’agricoltura che, nonostante le enormi difficoltà
che si trova ad affrontare oggi, sembra non conoscere crisi ed
essere il fulcro del made in Italy nel nostro Paese.
Basti pensare che l’export di prodotti agricoli nel 2012 ha fatto
segnare un incremento del 6% per un valore di 31,8
miliardi di euro. Un settore che ha visto anche un
aumento dell’occupazione (3,6%) e con
un’età estremamente giovane: un lavoratore
dipendente su quattro ha meno di 40 anni, mentre sono ben
57 mila imprese condotte da giovani con meno di 35 anni.
Importantissima la presenza femminile nel settore:
quasi un’azienda su tre è condotta da una donna.
Ma non è tutto. È l’innovazione tecnologica e
sostenibile a trainare il settore agricolo. In 2 anni è
stato ridotto del 40% l’energia utilizzata, in particolare nel
settore delle macchine agricole, grazie ad eccellenze tutte
italiane. Tra il 2009 e il 2011 il 54,9% delle imprese ha
dichiarato di aver ridotto l’utilizzo di energia ed acqua e il 22%
di aver ridotto sensibilmente l’uso di fitofarmaci e fertilizzanti,
tanto che gli ettari di terreni coltivati con il metodo
biologico sono oltre un milione.
“I primati qualitativi dell’agricoltura – spiega Albano Agabiti di
Coldiretti – si riconducono ad altri primati che vanta il nostro
Paese quali ad esempio il più alto grado di sicurezza
alimentare in Europa e nel mondo delle nostre produzioni e il
più elevato valore aggiunto per ettaro in Europa”.
Particolare importanza ricopre il settore delle macchine agricole,
tanto da essere il secondo mercato in Europa dopo la Germania.
Aziende conosciutissime nel settore per i trattori, le macchine
idrauliche, per soluzioni tecnologiche che consentano di ridurre
l’impatto ambientale dei prodotti fitosanitari o di ridurre
l’utilizzo di acqua.
“L’elevata tecnologia – sottolinea infatti Agabiti – è anche
alla base della diversificazione delle nostre produzioni, del
rispetto ambientale , dell’utilizzo sapiente delle risorse
naturali, prima tra tutte l’acqua e della salvaguardia del
territorio e del paesaggio”.
Ecco come rinasce un settore importantissimo e radicato nella
storia del nostro Paese, con una nuova veste, sostenibile e che
piace ai più giovani. Che sia un nuovo ritorno alla
terra?
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