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Dall’8 al 13 ottobre Torino ospita la dodicesima edizione di Cinemambiente. La manifestazione cinematografica che dà spazio alle tematiche ambientali nella Settima arte.
«Nei suoi dodici anni di attività, il Festival si
è affermato come la manifestazione che lavora più in
profondità sul filone ambientalista ed è riconosciuto
come punto di riferimento internazionale per autori, distribuzioni
e altri festival».
Alle parole di Gaetano Capizzi, direttore di Cinemambiente,
seguono i numeri: quest’anno ci sono 116 film provenienti da 27
nazioni, 100 ospiti in 6 giorni. E, da non tralasciare, l’ingresso
è gratuito a tutte le proiezioni (fino ad esaurimento posti,
ovviamente) perché uno degli obiettivi di Direttore e staff
«è quello di avvicinare più persone possibili
a queste tematiche».
Veniamo, appunto, ai percorsi tematici: ambiente, crisi
economica, sfruttamento delle risorse, traffico, alimentazione,
bioetica, censura nei paesi totalitari, stili di vita
ecocompatibili.
I film in gara sono suddivisi in tre sezioni: Documentari
internazionali, Documentari italiani e Cortometraggi
internazionali. In più: la sezione Panorama su
urgenti temi di attualità o rarità del passato e la
collaborazione con Amnesty International per Focus Diritti
Umani.
La difesa dell’ambiente è una rivoluzione che deve
nascere dal basso, da uno sforzo di cambiamento, anche in piccolo,
dei propri comportamenti e abitudini. E Cinemambiente parte l’8
ottobre alle 21 proprio da questa riflessione con due film
emblematici.
Il documentario “Noi ci siamo già” racconta la storia di
Jimmy e Simona che si trasferiscono negli anni ’80 sull’Appennino
Toscano per vivere a stretto contatto con la natura, utilizzando
fonti energetiche alternative. La serata prosegue con “Recipes for
disaster”, un documentario graffiante e intelligente. Il regista si
mette anche davanti alla macchina da presa con moglie e figli per
dimostrarci come vivere senza usare auto, plastica e derivati del
petrolio senza stravolgere la vita di famiglia.
La rassegna prosegue nei giorni successivi con davvero tante
pellicole. Tra queste, “The Age of Stupid”, il film-denuncia sul
Global Warming che ha fatto già parlare molto di
sé.
Il 13 il Festival si conclude con un documentario provocatorio e
divertente: “The Yes Men Fix the World” (Gli Yes Men salvano il
mondo), diretto e prodotto da Andy Bichlbaum e Mike Bonanno con
l’aiuto di Kurt Engfehr, montatore e coproduttore di alcuni celebri
film di Michael Moore. Gli Yes Men sono degli attivisti
insospettabili che si infiltrano nelle roccaforti del potere
spacciandosi per rappresentanti di improbabili aziende. Vedere per
credere.
Valentina Gerig
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