
Il 99 per cento dell’umanità ha subìto un calo di reddito durante la pandemia. I beni dei miliardari invece aumentavano a dirmisura, sostiene Oxfam.
Piace definirsi un avventuriero, Alex Bellini, classe 1978. E di avventure estreme ne ha certamente vissute, non ultima l’attraversata del Pacifico in barca a remi, in solitaria.
Piace definirsi un avventuriero, Alex Bellini, classe 1978. E di avventure estreme ne ha certamente vissute, non ultima l’attraversata del Pacifico in barca a remi, in solitaria. 18mila chilometri tra incontri fiabeschi, straodinari, che pochi possono raccontare, pericoli quasi fatali ed emozioni dai forti contorni spirituali. Ecco il suo racconto, raccolto al Gardaland SeaLife Aquarium,in occasione della Giornata mondiale delgli oceani.
Quali sono i ricordi più vivi di questo viaggio, che meglio ricordi, raccontati attraverso i 5 sensi? Iniziamo con la vista.
Ho visto per lo più orrizzonti piatti, che mi hanno seguito ininterrottamente per quei dieci mesi di attraversata. A parte quando il mare si agitava. Per lo più ero spinto a raggiungere il nuovo orrizzonte che avevo di fronte.
Il gusto?
Sembra strano, ma mi viene in mente il gusto dell’acqua pura che riuscivo a bere, dissalando quella del mare grazie ad un dissalatore. Ho l’immagine potente di quest’acqua limpida che il mare mi dava.
Il tatto?
Sicuramente il contatto con i remi. L’unico mezzo di propulsione che avevo a disposizione. Stringendoli sentivo l’energia pervadermi
lungo le braccia e poi lungo tutto il corpo.
L’udito?
È legato sicuramente al rumore del mare, al respiro profondo del mare, sempre presente anche nei momenti più silenziosi. Un rumore che ti segue sempre. Dalla mia barca riuscivo a percepire le variazioni di vento e quindi capivo se le condizioni stavano per cambiare.
Infine l’olfatto.
Forse il senso con i ricordi meno piacevoli e meno vividi. Ad esempio ricordo che sentivo l’odore delle grandi barche che si avvicinavano. L’odore di vernice fresca, che in qualche modo ti metteva in contatto con la terra ferma.
Qual è stato il giorno più bello e quello più difficile?
Paradossalmente si sovrappongono. Sicuramente il più brutto è stato quando lo sconforto e lo scoraggiamento parevano aver preso la meglio, tanto da voler scomparire da quel luogo e da quel tempo. Il momento successivo però, quando tornavo sui remi, concentrandomi su quello che dovevo fare e che dovevo portare a termine, è stato il più bello.
Un modo per ritrovarsi, conoscersi?
La mia volontà non era quella di provare i miei limiti, ma quella di conoscermi più da vicino. E come si fa se non costringendoti a vivere in condizioni difficili? Il mare ha rappresentato una strada che mi ha portato molto vicino alla persona che ero. Ti scopri in una maniera inedita. Ti sbarazzi di certi pesi, di certe maschere che spesso portiamo.
L’incontro più straordinario?
Sicuramente quello avuto con tre balene gigantesche, che hanno nuotato con me per un tempo indefinito, in lungo e in largo. E mi ricordo che l’ho vissuto col fiato sospeso, per paura di rompere questo incantesimo.
La prossima avventura?
Sopravvivere su di un iceberg fino al completo scioglimento. Una sorta di avventura passiva. Rappresenterà metaforicamente un uomo alla deriva, il genere umano alla deriva su questo pianeta sofferente.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il 99 per cento dell’umanità ha subìto un calo di reddito durante la pandemia. I beni dei miliardari invece aumentavano a dirmisura, sostiene Oxfam.
Martedì 24 maggio c’è stata una sparatoria in una scuola elementare in Texas, la 27esima dall’inizio dell’anno e la più grave nella storia dello stato.
Le calciatrici Usa vincono la loro battaglia. Esulta anche il presidente Biden: “Continuiamo a combattere finché non colmeremo il divario in ogni settore”.
Secondo l’Oms, a livello globale, la Covid-19 ha ucciso un numero di persone ben più alto rispetto a quello indicate dai governi.
A Roma Ridaje combatte l’emarginazione formando i senzatetto come giardinieri e reinserendoli nel mondo del lavoro. Intanto abbellisce la città.
Dalle fake news nella pandemia alla propaganda della guerra: secondo il World press freedom index lo stato del giornalismo nel mondo peggiora. Anche in Italia.
La storia e il racconto di una ragazza ucraina, studentessa in Italia, che il 24 febbraio si trovava a Kiev.
Secondo le Nazioni Unite, lo scorso anno sono stati più di tremila i migranti morti o dispersi nel tentativo di raggiungere l’Europa.
Aprile è il mese della resistenza e della lotta indigena. In migliaia hanno marciato a Brasilia per la protezione dei loro diritti e contro le politiche di Bolsonaro.