Alla ricerca dei “perché” nel corpo

La scienza ha reso oggettivo il corpo umano per la necessità di indagarlo e sezionarlo; ma il corpo, è invece un organismo unico che non fa distinzioni

La rivoluzione che stiamo attraversando nei diversi campi della
cultura si riflette anche nella medicina, proponendo un approccio
integrato e globale alla persona e alla concezione della malattia.
Secondo tale prospettiva non è possibile separare in modo
assoluto una realtà fisica da una realtà psichica,
una mentale da una emotiva: guardare all’uomo come ad un essere
completo o “globale” significa far riferimento alla fondamentale
unità dell’esistenza, nella quale “fatti” ed “eventi” della
vita divengono fattori determinanti, non meno di un virus o di
un’emozione, da comprendere nel loro significato più
profondo, nel cammino di guarigione.

La scienza ha reso oggettivo il corpo umano per la necessità
di indagarlo e sezionarlo; ma il corpo, come è vissuto
concretamente nella vita della persona, è invece un
organismo unico che non può far distinzioni all’interno di
sé. Come il tutto è maggiore della somma delle parti,
un “organismo” è una totalità superiore rispetto alle
cellule che lo costituiscono. Allo stesso modo non si può
pensare che, ricomponendo i pezzi che l’anatomia divide, si possa
riottenere l’unità corporea quotidianamente vissuta.

Concepire il corpo come un oggetto da studiare e comprendere non
è che uno dei tanti modi, importante e funzionale, ma non
unico per avvicinarsi sempre di più alla realtà
composita e multiforme dell’essere umano. Per questo diviene
importante, anche nel campo della medicina, riconquistare quel modo
di vedere le cose nella loro totalità, interezza ed
unicità, propria di ogni fenomeno. L’analisi è
significativa solo in quanto propedeutica ad una sintesi.

Fin qui l’assioma fondamentale della medicina olistica. La medicina
dei significati propone invece un passo in più: al
riconoscere la profonda interdipendenza tra mente e corpo che
governa i meccanismi di salute e malattia si aggiunge la ricerca
del significato o del messaggio della malattia, come degli eventi
che caratterizzano la vita o un suo particolare periodo,
recuperando una visione non disgiuntiva dell’essere umano e del
mondo, ma organica e profonda al tempo stesso. In questo senso, la
ricerca della salute diviene prima di tutto un percorso di
riconnessione tra diverse polarità, tra parti distinte di
un’unità – la vita – che non la natura, ma le esigenze
metodologiche della scienza hanno impropriamente diviso e tenuto
separate.

Loredana
Filippi

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