
Mentre la Spagna aggiorna le leggi che tutelano i diritti civili delle persone trans, l’Italia si limita a singoli interventi legislativi.
Ecco come nasce una montagna di spazzatura di 7 milioni di tonnellate. La vicenda ricostruita da AnnoZero, su RaiTre.
Mentre Grillo arringa la folla sorridente e rabbiosa per il
“Monnezza Day” di Napoli, ad “AnnoZero” di Michele Santoro, su Rai
Due, il senatore Tommaso Sodano ripercorre le tappe dell’emergenza
rifiuti – anch’egli collegandosi al decreto CIP6 (chiamato dal
presidente della commissione Attività Produttive della
Camera dei Deputati Bruno Tabacci, “truffa legalizzata”).
1992
Nel 1992 una parolina, “e alle
assimilate”, è stata aggiunta al finanziamento delle fonti
rinnovabili, prelevato dalla bolletta.
Per questo ogni anno da sedici anni 4,6 miliardi di euro sono
depistati dallo sviluppo di energia solare, eolica e geotermica,
verso raffinerie e inceneritori e introitati dalle aziende
petrolifere, cementiere.
Per questo l’Italia, il Paese del sole, è in ritardo sul
solare e sull’eolico rispetto a tutta Europa.
Per questo l’Europa ci ha comminato una sanzione.
Per questo si sono ammassati rifiuti in Campania. La norma
è stata eliminata solo dalla Finanziaria 2008, ma hanno
già chiesto di reinserirla perché altrimenti non si
possono costruire gli inceneritori.
Andiamo in Campania. Perché non s¡ è fatta
la raccolta differenziata?
“Ha l’esclusiva da 15 anni l’Impregilo per la raccolta di
rifiuti, sia plastica che indifferenziati – racconta Roberto
Barbieri, presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sui
Rifiuti – doveva confezionare le ‘ecoballe’ (massa di rifiuti
indistinti impacchettati con cellophan) e fare gli inceneritori.
Qualora dopo 300 giorni dal confezionamento delle ‘ecoballe’ non ce
la si fosse fatta, dovevano portare i RSU (rifiuti solidi urbani)
in altri impianti e smaltirli a loro spese”.
2001
Nel 2001 vengono liberati dalla
clausola dei 300 giorni.
“E nel 2001 c’è anche la prima ‘crisina’ – incalza Tommaso
Sodano, presidente della commissione parlamentare sull’Ambiente –
il 17 gennaio 2001 chiude la discarica di Tufino. Data l’emergenza,
lo Stato consente all’Impregilo di cominciare a confezionare, ad
ammassare, le ‘ecoballe’ che una volta bruciate gli daranno i soldi
del Cip6″.
6 milioni di ecoballe, 7 milioni di tonnellate di rifiuti.
Il controllo di qualità? A cura della stessa Impregilo.
Quando Giulio Facchi, sub-commissario di Bassolino, va a visitare
gli inceneritori, dice: “facevano schifo”. E dentro le ‘ecoballe’
ci può essere qualunque cosa, anche rifiuti nocivi.
Secondo Alfonso Pecoraro Scanio, Quest’anno, levando il CIP6,
abbiamo ridato 4,6 miliardi all’anno alle rinnovabili. Ma abbiamo
toccato un ingranaggio…”
Mentre si parla, 5 tonnellate di rifiuto ordinario al minuto si
accumulano in Campania, per metà viene dalla regione, per
metà è rifiuto industriale da mezza Italia.
2002
Perché non è stato fatto
l’inceneritore di Acerra? “Nel 2000 Impregilo si aggiudica la gara
– spiega Tommaso Sodano – nel 2002 compra il terreno: ha vinto la
gara senza nemmeno avere la disponibilità del suolo, stava
traccheggiando con le amministrazioni locali?”
2004
Il 17 agosto 2004 aprono il cantiere.
In 300 giorni le ecoballe non potevano bruciarle; hanno cominciato
ad ammassarle. “In forza del CIP6 – conclude Sodano – il project
financing erano le ‘ecoballe’, del valore di un miliardo di euro.
Ma appena s’è capito che il CIP6 sarebbe stato tagliato, le
banche hanno tagliato i fondi”.
Ecco come è nata una montagna di spazzatura di 7 milioni
di tonnellate.
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