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La Commissione europea ha sospeso per due anni l’utilizzo dei tre pesticidi reputati nocivi alla salute delle api: l’Imidacloprid e Clothianidin prodotti dalla Bayer e del Thiamethoxam di Syngenta. Soddisfazione di Greenpeace e Unaapi, mentre Aiab chiede il bando definitivo.
Sono 15 i Paesi membri ad aver votato per la
sospensione temporanea dei tre neonicotinoidi ritenuti come
altamente nocivi per la salute delle api. Il divieto di utilizzo si
riferisce all’Imidacloprid, al Clothianidin e al Thiamethoxam
utilizzati per la concia delle sementi.
Si tratta dei tre insetticidi più utilizzati al mondo in
agricoltura e additati come principale causa del crollo delle
popolazioni di api e degli impollinatori selvatici (api, falene,
api solitarie, farfalle).
Nel nostro Paese l’utilizzo dei tre pesticidi per il trattamento
dei semi è sospeso dal 2008, anche se viene ancora utilizzato
per disinfestare i suoli o trattare vigneti e frutteti. Infatti
l’Italia, come ad esempio l’Inghilterra, si è schierata contro
la scelta della Commissione.
“Il voto di oggi – ha dichiarato Federica Ferrario,
responsabile della campagna Agricoltura Sostenibile di Greenpeace
Italia – ci dice chiaramente che esiste una forte
determinazione a livello scientifico, politico e civile a sostenere
il bando. Qualunque tentennamento significherebbe cedere di fronte
alle pressioni di giganti come Bayer e Syngenta”.
A inizio anno la stessa Efsa (Autorità europea per la sicurezza
alimentare) aveva proposto il bando dei tre pesticidi, in
quanto rappresentano un “rischio acuto” per le api. Secondo quanto
dichiarato dall’Efsa “i loro effetti acuti e cronici sulla colonia,
minano la sopravvivenza e lo sviluppo delle api”.
“Apprezziamo l’iniziativa della Commissione – ha dichiarato
Alessandro Triantafyllidis, presidente di Aiab –
ma la situazione richiede una nettezza che non ammette continue
proroghe. Si proceda con una decisione chiara che metta
definitivamente al bando sostanze pericolose tanto per le api che
per l’intero ecosistema”.
Di altro parere, chiaramente, Agrofarma che
sottolinea come “i neonicotinoidi, come tutti gli agrofarmaci, sono
introdotti sul mercato a seguito di un rigoroso iter di
autorizzazione, volto a garantirne il rispetto di rigidi parametri
di compatibilità ambientale; se utilizzati secondo le buone
pratiche agricolee le raccomandazioni d’uso riportate in etichetta,
quindi, non provocano effetti dannosi”.
La questione rimane aperta e il dibattito tra aziende produttrici
di agrofarmaci, associazioni di produttori agricoli, ambientalisti
e istituzioni certamente non è chiusa. Per ora, che piaccia o
meno, hanno vinto le api.
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