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Spenta la vecchia centrale atomica di Obrigheim. La Germania continua decisa il cammino per l’emancipazione dall’energia nucleare per abbracciare le energie rinnovabili.
La vecchia, 36enne centrale da 340 megawatt nella città di Obrigheim, Germania sudoccidentale, è stata spenta alle 5.58 di stamane, 13 maggio 2005. E’ la seconda della 19 centrali atomiche spenta in Germania, seconda tappa della road map per chiudere con l’energia nucleare entro il 2020. Il prossimo sarà il reattore nucleare Biblis A, in funzione dal 1974. Doveva essere spento nel 2015. Lo sarà nel febbraio 2007. Per rimpiazzare la domanda di elettricità, il governo tedesco promuove da dieci anni investimenti su tutte le altre fonti, eolico e solare. Che fanno sempre nuovi record, in tutto il mondo. Più 62% in un anno. Tale è stata la crescita del solare fotovoltaico nel mondo lo scorso anno, dai 762 megawatt installati del 2003 a 927 oggi! Il maggior aumento, proprio in Germani, da tempo la prima della classe nel solare, dove lo scorso anno sono stati installati ben 366 megawatt: + 152% rispetto all’anno precedente. Record che ha confermato la Germania come paese leader per numero di installazioni, con un netto distacco rispetto a Giappone e Stati Uniti. Nello stesso tempo va sempre forte il vento. Oltre 16.000 turbine a vento producono già il 5% dell’energia elettrica teutonica. E in Italia? Anche in Italia, è appena nata una nuova centrale eolica. E’ in Sicilia! I 36,5 MW del nuovo impianto eolico di Partinico – Monreale – Camporeale in Sicilia portano la potenza installata degli impianti eolici in Italia sopra la cifra di 1.400 MW. Insomma, meno di un decimo dell’energia eolica che si fa in Germania… Ma è comunque un buon inizio, dato che pare che grazie alle turbine a vento già installate in Italia si risparmino emissioni di CO2 nell’atmosfera pari a 2.600.000 tonnellate ogni anno, non più buttate fuori dalle fumose centrali termoelettriche a carbone o a pet-coke. Ma le turbine a vento, quale impatto hanno sul paesaggio? La discussione è aperta, in tutta Europa. Ma proprio il nuovo impianto di Partinico dimostrerebbe come sia possibile realizzare gli impianti eolici in un territorio di straordinaria bellezza come la Sicilia, con un impatto ridotto sul territorio e sull’ambiente, distribuendoli in maniera corretta e equlibrata, senza pregiudicare in alcun modo il paesaggio.
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