Australia e Tuvalu confermano l’intenzione di adottare il primo trattato al mondo che concede asilo climatico. Ma c’è ancora un ostacolo da superare.
Aziende eco-compatibili
Sono ancora poche le imprese italiane che hanno una gestione rispettosa dell’ambiente. Questi i dati di un’inchiesta internazionale.
Dai dati della Commissione Europea risulta che di tutte le imprese
del nostro Paese (Confindustria ne conta 107 mila e Confartigianato
1 milione e 800 mila) solo 44 di queste (pari ad appena lo 0,03%)
adottano una gestione compatibile con l’ambiente per l’utilizzo di
energia, produzione rifiuti o emissioni in atmosfera secondo le
norme sancite dal sistema Emas.
Tra tutti i Paesi dell’Unione, l’Italia risulta in settima
posizione, nettamente staccata dalla Germania, che in questa
classifica di eco-sviluppo risulta essere al primo posto con 2.148
aziende registrate Emas (sulle 3.122 UE) e pari al 68,8% delle sue
imprese.
Seconda e terza invece sono rispettivamente l’Austria con 254 siti
(8,1%) e la Svezia con 183 (5.9%).
La palma del Paese a più elevato tasso di imprese
eco-compatibili risulta essere il Giappone con oltre 8 mila
certificazioni Emas.
Gli USA oscillano tra il quarto e il quinto posto.
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