
Questo periodo storico è l’opportunità per una ripartenza più sostenibile. Troviamo il coraggio di abbandonare i sistemi produttivi obsoleti in favore di una nuova economia.
“Per dare finalmente alla luce una ‘clean energy economy’, noi dovremo raddoppiare la produzione di energie alternative nei prossi tre anni”.
New York Times
Il discorso di Obama dà una spinta all’energia
pulita
“Per dare finalmente alla luce una ‘clean energy
economy’, noi dovremo raddoppiare la produzione di energie
alternative nei prossi tre anni” ha affermato Obama in un discorso
alla George Mason University, Fairfax, Virginia. “Noi
modernizzeremo più del 75% dei palazzi federali e
miglioreremo l’efficienza energetica di due milioni di case
americane: ciò farà risparmiare ai contribuenti
miliardi sulle bollette energetiche”.
Obama ha anche dichiarato che la nazione deve cominciare a
costruire una rete intelligente capace di minori dispersioni, di
meno blackout e di resistere perfino a eventuali attacchi, oltre
che risparmiare soldi e aiutare le energie rinnovabili.
Obama ha a lungo parlato della creazione di nuove priorità
energetiche come candidato presidenziale, e spesso ha fatto cenno
della creazione di nuovi posti di lavoro (“green jobs”). Il suo
discorso odierno serve anche a rassicurare una flotta di industrie
di energia rinnovabile, che sperano in un pacchetto di
incentivi.
BBC
Gli elementi chiave dello Stimulus Plan di
Obama
Immediati tagli di tasse per
1.000 dollari a famiglia
Creazione di una nuova rete a banda larga
Benefits sull’assistenza per i disoccupati
Raddoppio degli investimenti sulle energie alternative e il
ridisegno della griglia energetica
Boston Globe
Il pezzo più verde del discorso di Obama: Possiamo
davvero avere una “clean energy economy”?
Barack Obama ha concesso enormi speranze agli ambientalisti
oggi, impegnandosi per la nascita di una economia a energia pulita.
I suoi commenti – che hanno avuto una così vasta eco – danno
il più chiaro segnale del suo tentativo di creare una sorta
di “green New Deal” combinando la creazioje di posti di lavoro con
l’energia pulita e la modernizzazione delle
infrastrutture.
Reuters
I piani sull’energia verde di Obama creano insieme speranza
e scetticismo
I sostenitori delle
energie alternative e dell’efficienza energetica sono stati
deliziati giovedì dal discorso del Presidente eletto Barack
Obama sul sostegno all’economia, ma alcuni analisti avvertono che
la sua agenda energetica potrebbe essere urtata con le turbolenze
al Congresso e dal rallentamento dell’economia.
Wall Street Journal
Obama: L’eco-efficienza nello Stimulus
Plan
Il Presidente eletto Barack Obama
sembra determinato a mostrare che i suoi piani energetici e
ambientali non saranno intaccati dall’aumentare del deficit
federale (che potrebbe raggiungere 1,2 trilioni di dollari
quest’anno).
Parlando questa mattina morning a Washington, D.C., Obama ha dato
un esempio di ciò che potrebbe fungere da stimolo a breve
termine per l’economiae nel contempo consentire risparmi per le
finanze pubbliche a lungo termine: la ristrutturazione
eco-efficiente degli edifici pubblici americani. “Ciò
consentirebbe risparmi di miliardi di dollari al governo federale e
al contribuente”. Ora Obama deve convincere gli scettici che una
rapida azione sulle infrastrutture energetiche non preclude
un’azione altrettanto risoluta sul cambiamento
climatico.
Il Riformista
Usa; Obama: sgravi a 95% americani e spesa per scuole,
energia
“Dobbiamo fare scelte
difficili” per porre “le fondamenta di un nuovo sistema economico”,
ha detto Obama.
Il piano di incentivi all’economia americana su cui sta lavorando
il presidente eletto Barack Obama “contribuirà a creare
circa tre milioni di posti di lavoro” e include “un piano di
sviluppo energetico che farà risparmiare miliardi di
dollari”. Lo ha detto il presidente eletto Barack Obama durante il
discorso pronunciato alla George Mason University di Fairfax, in
Virginia. Obama ha inoltre sottolineato l’impegno a favore della
scuola e del miglioramento delle infrastrutture. “Lavoreremo per
modernizzare gli edifici federali, costruiremo strade, ponti e
scuole, fornendo le dotazioni tecnologiche necessarie nel
ventunesimo secolo. Investiremo nelle nuove tecnologie e nelle
energie rinnovabili”, ha detto il presidente eletto. Il presidente
eletto ha inoltre ribadito che, come promesso durante la campagna
elettorale, saranno previsti sgravi fiscali per il 95 per cento
degli americani.
Rai News 24
Obama: gli Usa raddoppieranno la produzione di energia
alternativa in 3 anni
Il presidente
eletto Barack Obama s’impegna a raddoppiare nell’arco di tre anni
la produzione di energia alternativa negli Stati Uniti.
L’iniziativa fa parte del programma di aiuti all’economia che Obama
intende avviare per far fronte alla recessione. Il piano di
rilancio dell’economia predisposto dal team che entrerà alla
Casa Bianca ha un costo di 775 miliardi di dollari.
La Stampa
Due visioni della ripresa
Barack Obama espone da Fairfax, Virginia, il progetto di
«ricostruire» l’economia nazionale e Nicolas Sarkozy da
Parigi ribatte che l’America non è più l’unico leader
del mondo e dovrà scendere a patti per realizzare il
«nuovo capitalismo». Il dialogo a distanza fra il
presidente eletto degli Stati Uniti e l’inquilino dell’Eliseo
inaugura il confronto globale su che cosa bisogna costruire sulle
ceneri del 2008 che, secondo quanto afferma uno studio degli
economisti del «Council on Foreign Relations» di New
York, «sarà ricordato come l’anno in cui il sistema
finanziario moderno è crollato».
I due leader partono da bisogni differenti. Per Obama la
priorità è scongiurare la depressione nazionale
facendo leva su energie alternative, grandi opere, riforma
sanitaria, tagli fiscali e sviluppo di Internet al fine di
«trasformare l’America indirizzando la ricchezza verso la
classe media», come suggerisce il rapporto «Progressive
Growth» firmato dal co-presidente del team di transizione
John Podesta.
Per Sarkozy invece la priorità è disegnare un nuovo
sistema economico internazionale che metta al riparo l’Europa da
nuovi terremoti.
TG5
Il piano di Obama: cambiare, e
subito
Un piano da 800 miliardi di
dollari per salvare l’America da una recessione ancora più
dura: il presidente eletto, Barak Obama, ha rilanciato – con un
forte e accorato discorso all’Università George Mason in
Virginia – il suo pacchetto di stimoli di fronte a un’economia in
crisi che ha prodotto negli ultimi mesi quasi tre milioni di
disoccupati. Non perde tempo l’uomo che il prossimo 20 gennaio
entrerà alla Casa Bianca: dichiara finita l’era
dell’irresponsabilità che ha portato alla catastrofe e si si
è presentato ancora una volta come il rappresentante di Main
street – l’uomo comune americano – contro Wall street, il regno
della finanza, responsabile appunto del crollo economico. Obama
insiste: servono decisioni immediate, a partire dal taglio di tasse
– per un valore di 1.000 dollari a famiglia – a favore del 95 per
cento della popolazione americana e a riforme – in senso sociale –
della sanità e dell’istruzione. E poi un nuovo modello di
sviluppo capace di consumare e inquinare di meno, dunque un piano
di investimenti per riconvertire l’America che servirà da
volano alla ripresa dell’occupazione e della crescita. Se riuscisse
nel suo intento di risollevare l’America sarebbe un super eroe come
spiderman, il fumetto che Obama ha confessato di leggere e di
collezionare. Ed ecco che nel prossimo numero della rivista
dell’uomo ragno – uscirà propio il 20 gennaio, giorno del
suo insediamento – Peter Paker, l’alterego di spiderman,
scoprirà due Obama identici e salverà quello vero
smascherando l’impostore.
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