Bioarchitettura: una ristrutturazione a Milano

Il progetto dell’architetto Vittorio Piaggi, con criteri di bioarchitettura, per il recupero e l’ampliamento di un appartamento milanese.

Ubicato all’ultimo piano di un edificio a corte di inizio secolo,
l’appartamento ha un accesso dai ballatoi esterni. Come per tanti
appartamenti milanesi la situazione iniziale ha presentato diverse
difficoltà: l’accostamento di diversi materiali come
alluminio, gres, ferro, una scarsa illuminazione interna e una
pessima distribuzione dei locali.

Gli scopi principali di questo intervento, realizzato con criteri
di bioarchitettura, di seguito descritti, sono stati raggiunti
mantenendo comunque un budget ristretto, e ovviamente nel rispetto
delle normative comunali e igienico-sanitarie.

I principali obiettivi dell’intervento sono stati i seguenti:
sfruttare al massimo gli spazi interni rendendoli più
vivibili e una migliore suddivisione delle funzioni, utilizzando al
meglio tutti i volumi disponibili.

Interventi strutturali
Dove i muri lo consentivano, sono state ricavate all’interno delle
nicchie per poter inserire dei ripiani porta oggetti. Il bagno,
originariamente spazio angusto e invivibile è stato
trasformato riducendo il numero degli apparecchi sanitari al minimo
indispensabile: vasca e doccia sono state incorpate in un unico
corpo circolare, creato appositamente; il lavandino è stato
posizionato nell’antibagno ed è stato creato un
controsoffitto portante in legno che consentisse lo sfruttamento
della parte alta del locale come ripostiglio; la porta ad anta di
separazione tra bagno e antibagno è stata sostituita con una
porta scorrevole a scomparsa.

La rimozione di tutte le controsoffittature in cartongesso ha
permesso di sfruttare al massimo l’altezza dei locali, consentendo
di riportare alla luce e di recuperare il soffitto esistente
costituito da travetti e tavole di legno.
Dato lo scarso illuminamento dei locali, è stato rafforzata
l’illuminazione naturale, eliminando una parte di soffitto e
inserendo nel tetto (previo consenso del condominio) un nuovo
lucernario.

Finiture
Nei materiali scelti si sono impiegati colori chiari: le pareti
color giallo, i pavimenti e i mobili interni di legno sbiancato
hanno aumentato la rifrazione solare. Tutte le tinteggiature
interne sono state realizzate impiegando colori a base di resine
naturali.

Impianto elettrico
Si è cercato di ridurre al minimo il numero delle prese
elettriche, e nella zona notte esse sono ubicate il più
lontano possibile dal letto. Per evitare la formazione di campi
magnetici, le linee di alimentazione elettriche sono state
predisposte seguendo tracciati “a stella”, evitando i “tracciati
chiusi”.

I materiali
I materiali eco-compatibili utilizzati sia nei rivestimenti che
negli arredi, sono stati appositamente progettati e realizzati su
misura da artigiani.
Per quanto possibile si è proceduto ad eliminare i materiali
metallici, sia negli arredi che nei materiali da costruzione.
Nella sala e nella camera da letto per il pavimento si sono
impiegati listoni di abete inchiodati su travetti, trattati con
impregnante sbiancante oleoso a base naturale.
In cucina i mobili sono stati realizzati da un artigiano con legno
massello di pino sbiancato, trattato con impregnante sbiancante
oleoso a base naturale e piano in faggio trattato ad olio con
lavello in alluminio. Tali scelte da un lato hanno reso gli
ambienti più luminosi, dall’altro hanno creato maggior
“calore” e intimità all’interno dei locali.
Il pino e l’abete sono stati impiegati per ragioni economiche non
essendo legni “pregiati”, e per ragioni etiche: non provengono da
aree soggette a disboscamento (diversamente dal teak).

Nel bagno come pavimento e rivestimento a parete sono state
utilizzate piastrelle di marmo anticato e una nuova vasca circolare
rivestita in mosaico di argilla, materiale più naturale del
solito mosaico in vetro, in quanto viene prodotto con un processo
molto più semplice e più economico.
Il mobile del lavello realizzato su misura con legno in pino
sbiancato, trattato con impregnante sbiancante oleoso a base
naturale, e piano in faggio trattato ad olio, sono stati scelti per
le stesse motivazioni di cui sopra, con l’inserimento di un lavello
in rame, creato da un tornitore (impiegando un vecchio stampo fatto
ad inizio secolo per un locale “Campari”). Nella sala infine
è stato inserito un nuovo camino realizzato con mattoni
refrattari e con il riutilizzo di una trave recuperata dal vecchio
soffitto.

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