Bioedilizia e amministrazioni pubbliche

LifeGate in occasione di Europolis di Bologna (4-7 febbraio 2004) ha incontrato le amministrazioni pubbliche che, attraverso progetti, programmi ed esperienze progettuali, ritengono che oggi la qualità dell’edilizia sia al primo posto.

Dal convegno è emerso un indirizzo strategico comune: quello
di confrontarsi sulla possibilità di programmare e
realizzare la manutenzione e la realizzazione di edifici pubblici
secondo canoni di bioedilizia. Pertanto le amministrazioni
pubbliche passeranno dalla fase attuale di sperimentazione al
sistematico utilizzo di tecnologie proprie della
bioarchitettura.

Partendo dall’assunto che nessuna attività umana ha un
impatto maggiore sull’ambiente di quella edilizia si comprende come
essa ricopra un ruolo determinante all’interno dei cicli vitali e
delle risorse naturali dell’ambiente: la materia prima che
costituisce i materiali da costruzione, le scelte progettuali che
determinano le “performance” energetiche e ambientali nella fase di
vita degli organismi edilizi, passando attraverso la fase di
utilizzo, fino alla demolizione del manufatto e al suo
smaltimento.

Le azioni delle amministrazioni devono essere pensate e programmate
sulla base dell’obiettivo della sostenibilità ambientale,
non distinto però da quello della sostenibilità
sociale.
Il coinvoilgimento di tutti è necessario perché lo
sviluppo umano sostenibile si colloca sul terreno comune sul quale
si incontrano le esigenze dell’ambiente, della società e
dell’economia e rappresenta la sintesi di un ecosistema sociale
vivibile, equo e, appunto, sostenibile.

Il miglioramento qualitativo degli edifici implicherebbe un
contenimento del consumo energetico, materiali ecocompatibili ed
energie rinnovabili comportano un corretto sfruttamento
dell’ambiente. Pertanto le amministrazioni si devono dotare di
opportuni strumenti normativi, tecnici e contributivi.

La difficoltà comune riscontrata dalle amministrazioni
è che non sempre chi è demandato alla realizzazione
dell’opera di bioedilizia ha un bagaglio di esperienza e
preparazione adeguato. Spesso è necessaria un’azione di
informazione sulle corrette metodologie d’intervento.
Pertanto è compito dell’amministrazione fornire agli
operatori coinvolti nella trasformazione del territorio, magari
costruendo uno stretto rapporto di collaborazione con
l’Università, gli strumenti necessari per le relazioni umane
e la progettazione sostenibile dei luoghi urbani che diventi un
sistema aperto a tutti e non solo una passione e un’esigenza di
poche persone.

Tomaso Scotti

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