
In tutto il mondo crescono superfici agricole coltivate a biologico e produttori, ma serve una spinta ai consumi verso la transizione agroalimentare.
Il biologico rappresenta la soluzione ideale per tutelare salute e ambiente.
Nell’agricoltura biologica non si fa uso di fertilizzanti o pesticidi chimici di sintesi, ma si proteggono le piante favorendo lo sviluppo di animali utili e scegliendo piante rustiche e resistenti alle malattie e si applica il criterio dell’alternanza delle coltivazioni, per non impoverire il terreno, come invece succede nelle monocolture intensive.
Inoltre si usano antiparassitari naturali come macerati di piante o sistemi che impediscono la riproduzione degli insetti nocivi, e si arricchisce il terreno con letame o compost. Il risultato sono alimenti non solo privi di residui tossici, ma anche e soprattutto molto ricchi dal punto di vista nutritivo.
Anche i vantaggi per l’ambiente sono notevoli. Si pensi ad esempio agli insetticidi di sintesi: quando vengono spruzzati sulle piantagioni, solo l’1 per mille del prodotto agisce effettivamente sugli insetti nocivi, mentre il restante 999 per mille contamina tutto l’ambiente circostante (piante, suolo, acque, persone, animali, uccelli e così via) oltre ad uccidere anche gli insetti utili che potrebbero favorire lo sviluppo delle piante coltivate. Nel calcolo dei costi/benefici dei diversi sistemi di agricoltura, bisogna tener conto anche delle ricadute negative dovute all’inquinamento, come ad esempio la contaminazione delle acque potabili, e i costi sociali di un’agricoltura industrializzata e disumana che allontana l’uomo dal rapporto con la terra.
Tutt’altro che “primitiva”, l’agricoltura biologica è un sistema articolato ed efficiente che sfrutta al massimo le risorse naturali del terreno e dell’ambiente, offrendo anche interessanti opportunità di ricostruzione di un tessuto sociale legato al territorio. Chi coltiva biologico ha l’opportunità e il compito di essere preparato e cosciente, attento alla natura e alla tradizione ma anche alle innovazioni tecniche e scientifiche, per sviluppare in modo sano e duraturo le potenzialità di un sistema di agricoltura veramente “globale”.
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