Boschi italiani. Solo il 2% è gestito correttamente

Ricoprono più del 30 per cento del territorio, producono ossigeno e forniscono legna. Eppure solo il 2 per cento dei boschi in Italia è gestito correttamente.

I boschi italiani ricoprono circa 11 milioni di ettari, il 36 per
cento del territorio. Sono in grado di produrre 100 quintali di
legna da taglio ogni ettaro e assorbono due tonnellate di CO2
l’anno, liberando in atmosfera una tonnellata di ossigeno. È
quanto ha riportato la Confederazione italiana agricoltori (Cia),
in occasione della
Giornata internazionale delle foreste.

Un enorme serbatoio di biodiversità e di aria pulita,
quindi, gestito nella maniera corretta solo per il 2 per cento
della sua estensione: “Una gestione attiva del bosco – spiega la
Cia – comporta di lavorare costantemente alla sua rigenerazione,
prelevando annualmente una percentuale di biomassa legnosa e
assicurandogli così uno sviluppo adeguato. In questo modo si
preservano tutte le potenzialità insite nelle foreste, da
quelle ambientali a quelle di tipo economico”.

La maggior parte dei nostri boschi infatti è disponibile al
prelievo di legna, e potrebbero essere in grado di produrre fino a
37 milioni di metri cubi l’anno. Legna utile nell’edilizia come nel
riscaldamento, negli oggetti di uso comune come nella produzione di
sottoprodotti. Ma secondo le stime fornite dalla Cia, appena il 20
per cento dell’incremento legnoso annuo viene adeguatamente
sfruttato, contro il 65 per cento della media europea.

Secondo l’inventario redatto dal
Corpo Forestale dello Stato nel 2008, il totale degli alberi in
Italia si aggira intorno ai 12 miliardi di individui, suddivisi tra
quercete, faggete, abetaie, sugherete, latifoglie sempreverdi e
molte altre. Circa 200 alberi a teste, tutti individui che grazie
alle loro radici, contribuiscono al controllo del dissesto
idrogeologico nel nostro Paese.

Evidente quindi l’importanza di un monitoraggio costante ed
efficace che permeterrebbe di prevenire, almeno in parte, anche
eventi estremi come gli incendi. Solo nel 2012 da gennaio a
settembre sono stati 97mila gli ettari di superficie bruciata, di
cui 46mila ricoperta da boschi, con un incremento record del 130
per cento rispetto all’anno scorso.

“Per questo – conclude la Cia – è sempre più
indispensabile programmare una gestione attiva del patrimonio
forestale nazionale, che dia al settore agro-forestale gli
strumenti idonei per assicurare la tutela dei boschi, in un
adeguato equilibrio tra conservazione e utilizzo”.

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