Brigate nonni

Cosa fa un gruppo di sessantenni durante la giornata? La rivoluzione. No, non avete capito male.

In un futuro prossimo Milano, caduta nell’incuria più
totale, è completamente degradata e costellata da un insieme
di suk metropolitani e baracche. Ai cittadini non spetta più
nulla, non sono tutelati, non ci sono i fondi per pagare i servizi
pubblici previdenziali, sanitari e di sicurezza. Non rimane che uno
strumento: la rivoluzione.

 

Così, un gruppo di anziani si riunisce sotto il comando
di Vincent, tassista abusivo appassionato di semiotica che manda
messaggi in codice dalla “saltarola”, un gioco molto comune a
Milano, ma anche un modo di comunicare attraverso messaggi
elettronici. La palestra di saltarola è infatti un’enorme
macchina per scrivere, dal soffitto pendono maniglie corrispondenti
a numeri o lettere: saltando si afferra una maniglia e si digita
una lettera del messaggio che viene inviato sui cosmy, i
dispositivi elettronici. Il gruppo esecutivo aspetta i suoi
messaggi, per decifrarli e muoversi nelle varie attività
della banda Brigate Nonni- frangia della Stella del Mattino.

 

Le Brigate Nonni sono il gruppo rivoluzionario meglio
organizzato tra quelli sviluppati in Italia, formato da uomini e
donne in pensione a cui in seguito si sono aggiunti disperati e
vagabondi. Quella che stanno preparando è la grande
operazione di primavera, quella che li riscatterà, che
riporterà il bene pubblico ai cittadini, che
condannerà corrotti e disonesti. Riuscirà la nostra
banda di nonni a portare a termine la missione?

 

Un libro divertente. Ma vedrete, il riso sarà, come si
suol dire, “amaro”. La situazione catastrofica descritta da Speroni
non è così lontana da quella in cui il nostro paese
versa in questo periodo. Si ride, leggendo, perché sembra
tutto così grottesco, esagerato. Ma inevitabilmente,
staccando gli occhi dalla pagina, si pensa al grottesco delle
situazioni reali che viviamo ogni giorno. E il sorriso,
puff… sparisce.

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